Il Sindacato Nursing Up si è finora presentato ai tavoli contrattuali con un obiettivo chiaro: ottenere un contratto che risponda alle esigenze reali dei professionisti sanitari.
Un contratto si firma solo se garantisce tutele e valorizzazione, altrimenti resta un accordo al ribasso.
Il CCNL 2022-2024 avrebbe potuto essere firmato solo se si fosse scelto di rispettare le professioni sanitarie.
Fin dall’inizio, Nursing Up ha chiesto di applicare correttamente l’atto di indirizzo del Comitato di Settore e di distribuire le risorse disponibili in modo equo, evitando sprechi. Le richieste principali del sindacato includono:
- Accesso all’area di elevata qualificazione per tutte le professioni sanitarie con titoli equipollenti, garantendo pari opportunità a chi possiede competenze maturate nel tempo.
- Inserimento di almeno 2 ore settimanali per la formazione ECM all’interno dell’orario lavorativo e 24 ore annue aggiuntive per la formazione non ECM.
- Diritto all’esonero dai turni notturni e di pronta disponibilità per i professionisti sanitari over 60 che ne facciano richiesta.
- Revisione della figura dell’assistente infermiere, introdotta senza un reale confronto, mentre continua a mancare l’infermiere di famiglia, previsto dalla legge ma ignorato nella pratica.
- Utilizzo corretto delle risorse disponibili per riconoscere economicamente i professionisti sanitari.
Nursing Up chiede pertanto alle Regioni di chiarire una volta per tutte la propria posizione: vogliono davvero valorizzare infermieri, ostetriche e tecnici sanitari?
La firma del contratto deve essere un atto di responsabilità verso lavoratori, sanità pubblica e cittadini.
Nursing Up esige risorse aggiuntive dal Governo, ma pretende anche che quelle esistenti siano usate in modo giusto e concreto.