Offrire il corpo alla scienza: oltre 50 donazioni raccolte dopo Legge Sileri. Serve creare cultura

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Grazie all’attuazione della Legge Sileri, aumentano le salme ricevute nei 10 Centri italiani di riferimento e crescono le richieste di informazioni, anche se in modo non uniforme sul territorio nazionale. Il punto al convegno pubblico tenutosi ieri a Sesto San Giovanni (MI), promosso dall’IRCCS MultiMedica con il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano e della Società Italiana di Anatomia e Istologia, alla presenza di Istituzioni, esperti e comunità scientifica, a pochi giorni dall’avvio della prima campagna di comunicazione ministeriale.

Sesto San Giovanni (MI), 13 giugno 2025 – A seguito dell’approvazione della Legge 10/2020, conosciuta anche come “Legge Sileri”, e del successivo decreto attuativo (DPR 10 aprile 2023, n. 47) che ha dettagliato requisiti e procedure per la donazione post mortem del corpo e dei tessuti, sono oltre 50 i corpi pervenuti ai 10 Centri di riferimento, presenti in 7 regioni italiane. Segno che il percorso è ormai avviato ma restano ancora tabù, dubbi e reticenze da superare, spesso legati a una scarsa consapevolezza sul tema. Per affrontare questi timori, è fondamentale spiegare con chiarezza ai cittadini le modalità per donare, le garanzie che la legge oggi offre e le opportunità che ne derivano per il progresso scientifico, il perfezionamento delle tecniche chirurgiche e la salute della collettività.

Non solo; affinché l’attuale normativa possa essere applicata in modo più omogeneo in tutto il Paese, occorre anche superare gli ostacoli organizzativi ancora presenti, formare il personale sanitario e rafforzare il coordinamento tra i Centri e le Aziende sanitarie locali, che hanno il compito di ricevere e registrare le disposizioni di volontà.

Sono alcuni dei messaggi emersi nel corso del convegno pubblico “Donazione di corpo post-mortem: quando la generosità si fa scienza”, organizzato a Sesto San Giovanni (MI) dall’IRCCS MultiMedica,con il patrociniodell’Università degli Studi di Milano e di SIAI  Società Italiana di Anatomia e Istologia e moderato da Cinzia Testa, giornalista scientifica.

L’evento, oltre a essere stato un’occasione di confronto costruttivo tra Istituzioni, accademici, medici ed esperti di bioetica, ha visto per la prima volta riuniti tutti i 10 Centri italiani attualmente riconosciuti per la conservazione e l’impiego etico dei corpi dei defunti a fini di studio, formazione e ricerca scientifica, pochi giorni dopo l’avvio della campagna di sensibilizzazione nazionale “Da parte mia”, finanziata dal Ministero della Salute e affidata alla Regione Emilia Romagna, in collaborazione con l’Università di Bologna (www.dapartemia.it).

Al centro della giornata, il significato e le ricadute pratiche di un estremo gesto d’amore, capace di aprirsi al futuro e guardare oltre la fine terrena dell’esistenza, lasciando un’eredità preziosa che sfida il tempo e arricchisce di ulteriore senso la vita.

Prima della Legge 10/2020, la formazione medica che prevedeva la dissezione anatomica e l’applicazione di sofisticate tecniche chirurgiche su cadavere era impossibile o limitata a poche realtà sul territorio; molti specialisti erano spesso costretti a recarsi all’estero, per seguire corsi formativi, o ad acquistare salme. Oggi la situazione è cambiata ma è essenziale che la decisione di offrire le proprie spoglie alla scienza sia frutto di una scelta libera e consapevole. La campagna informativa promossa dal Ministero nasce proprio con l’obiettivo di creare una vera cultura in materia, come in passato è avvenuto per la donazione del sangue e degli organi.

“Abbiamo fortemente voluto questo convegno, come momento fondamentale di dialogo e condivisione su un tema che riguarda tutti noi da vicino: addetti al lavori, Istituzioni e società civile”, ha affermato il professor Giorgio Pajardi, Direttore Scientifico del Centro di riferimento per la conservazione e l’utilizzo dei corpi dei defunti dell’IRCCS MultiMedica e Ordinario di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Università degli Studi di Milano. “Donare il corpo alla scienza è un atto di grande altruismo, con un profondo valore etico, scientifico e umano, che adesso può concretizzarsi grazie a una Legge in grado di segnare un punto di svolta nel nostro Paese. Ora è cruciale mettere in campo un impegno condiviso e multidisciplinare, per promuovere la conoscenza e l’applicazione della normativa. Dal numero di richieste che riceviamo da parte dei cittadini – continua Pajardi –, notiamo che la sensibilità riguardo al tema sta aumentando. In MultiMedica, ad esempio, siamo passati da 6 manifestazioni di interesse pervenute nel periodo 2020-2024, a 13 nel 2024 e a 16 già nei primi 6 mesi del 2025. Confidiamo che la campagna di comunicazione ministeriale possa imprimere una significativa accelerata, grazie anche al lavoro congiunto di tutti gli attori coinvolti”.  

“A distanza di 5 anni dalla nascita della Legge 10/2020 – ha spiegato il professor Pierpaolo Sileri, Prorettore alla didattica e Ordinario di Chirurgia Generale presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, già Vice Ministro della Salute e “padre” della normativa –, cresce sempre di più l’interesse verso i Centri universitari che prevedono l’utilizzo dei cadaveri nella formazione sanitaria. La strada intrapresa è senz’altro quella corretta; certo, saranno necessari ulteriori fondi per sostenerla, perché la donazione del proprio corpo contribuisce concretamente al progresso della medicina, permettendo ai giovani medici un percorso formativo completo ed efficace, tanto più in quegli ambiti nei quali la formazione si avvale anche di innovative tecniche di simulazione. La vita non finisce con la morte, se diventa uno strumento di apprendimento e cura per chi verrà dopo di noi”.

“La Legge Sileri e la possiiblità di donare il corpo alla scienza aprono una nuova prospettiva anche sul fronte bioetico”, ha commentato professor Maurizio Mori, Direttore del Master in Bioetica, Pluralismo e Consulenza Etica dell’Università di Torino. “Negli ultimi 50 anni, l’Occidente ha subìto un processo di secolarizzazione, intesa come ‘disincanto del mondo’: sono cambiati i valori supremi che danno senso alla vita, passando da un ideale religioso alla ricerca dell’autorealizzazione. La rivoluzione biomedica in corso, inoltre, ha consentito un maggiore controllo del mondo organico, aumentando le categorie con cui guardare all’esistenza, rispetto alla semplice dicotomia vita/morte. L’introduzione del “post-mortem” ha trasformato il modo di considerare l’essere vivente, aprendo una dimensione che prima non c’era. Questo rappresenta un arricchimento anche dal punto di vista dell’etica: ci muoviamo in un nuovo ‘continente’, per il quale dobbiamo stabilire nuove norme morali e giuridiche, che siano razionalmente giustificate e non basate su pregiuidizi. E qui mi permetto di lanciare una provocazione: perché – ha concluso Mori – la normativa esclude dalla donazione i soggetti suicidi, discriminando chi seglie la morte volontaria?”

Quali procedure deve seguire chi decide di destinare il proprio corpo alla scienza?

La manifestazione del consenso avviene tramite una dichiarazione scritta, che può essere un atto notarile o una scrittura privata semplice, da autenticare presso il Comune dove si risiede e da consegnare, poi, all’Azienda sanitaria di appartenenza. Occorre indicare un fiduciario, il cui compito sarà tutelare la scelta del donatore dopo il decesso. Una volta impiegate per scopi scientifici o didattici, le spoglie verranno restituite dal Centro alla famiglia in condizioni dignitose, entro 12 mesi.

Centri di riferimento oggi riconosciuti dal Ministero della Salute sono una decina, tra università, aziende ospedaliere di alta specializzazione e Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Si trovano in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Molise, Sardegna e sono i seguenti: Cadaver Lab – IRCCS MultiMedica, Cadaver Lab – IRCCS Ospedale San Raffaele Gruppo San Donato, Settorato Anatomico dell’Università degli Studi di Brescia, Istituto di Anatomia Umana dell’Università degli Studi di Padova, Centro di Anatomia dell’Università di Bologna, Azienda USL Toscana Nord Ovest – struttura UOC Medicina Legale di Lucca, Tanatocentrum dell’Università degli Studi di Firenze, UOS Coordinamento delle attività di settorato della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Cadaver Lab – IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari.

Per avere maggiori informazioni sulla donazione del corpo alla scienza, conoscere le risposte alle domande più frequenti e scaricare un facsimile del modulo da compilare per esprimere le proprie volontà, è possibile consultare la pagina: https://multimedica.it/consenso-post-mortem/.

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