Il Policlinico è parte attiva del centro interaziendale di PMA, procreazione medicalmente assistita, di III livello di Palermo, di cui fa parte insieme all’Azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello” e il presidio ospedaliero dell’Ingrassia, che fa capo all’ASP di Palermo.
Questa alleanza strategica ha l’obiettivo di ridurre le barriere all’accesso e offrire un servizio integrato e di alta qualità a tutte le coppie che desiderano intraprendere un percorso di procreazione assistita.
Dal 30 dicembre 2024 la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) è riconosciuta come Livello Essenziale di Assistenza (LEA), cioè tra le prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale.
La Direttrice Generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari, sottolinea: “Essere parte attiva di una rete interaziendale di PMA significa offrire ai cittadini un servizio più completo e personalizzato. È nostro dovere garantire a tutti il diritto di accedere a procedure di procreazione assistita in modo equo e senza ostacoli”.
L’Azienda ospedaliera universitaria, forte della sua storica tradizione nella disciplina e della sua vocazione alla ricerca e alla formazione, conferma il suo ruolo in importante progetto, come sostenuto dalla Direttrice generale dell’AOUP e dal Rettore Midiri nel suo intervento nell’ambito del convegno “Le sfide in IVG”, che ha visto, tra gli intervenuti per i saluti istituzionali, l’Assessore della Salute, Daniela Faraoni, e il Direttore generale del Dipartimento Pianificazione strategica dell’Assessorato, Salvatore Iacolino.
L’Assessorato regionale alla Salute sta lavorando attivamente per il rafforzamento della rete interaziendale, integrando le risorse del settore pubblico e privato. L’obiettivo è quello di adottare un modello che garantisca il diritto all’accesso e all’equità per tutti, oltre a strutturare percorsi e processi per l’introduzione della fecondazione eterogenea.
“La Procreazione Medicalmente Assistita non è solo una tecnologia – ha affermato la manager del Policlinico “Paolo Giaccone”- è un atto di cura, un ponte tra la scienza e il desiderio profondo di generare vita”.
È, dunque, fondamentale avanzare verso l’evoluzione naturale delle metodiche, in linea con i cambiamenti sociali.
“Dobbiamo lavorare per frenare la mobilità passiva e facilitare – ha concluso la DG – la vita quotidiana dei nostri cittadini, supportandoli nel realizzare il sogno di una famiglia”.