Monza. Interventi chirurgici con tecnica mini-invasiva robotica: è record al San Gerardo

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Da febbraio 2024 sono stati eseguiti 500 interventi  oncologici e di alta complessità  

Cinquecento 500 interventi chirurgici, prevalentemente oncologici  e di alta complessità, effettuati da febbraio 2024 a oggi: grazie a questi numeri la Fondazione  IRCCS San Gerardo dei Tintori è stata uno dei centri europei che ha fatto più interventi dal  momento dell’installazione della prima piattaforma robotica. 

Grazie a questo risultato la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia ha inserito  l’ospedale San Gerardo tra i sette ospedali hub regionali per la formazione delle équipe  chirurgiche robotiche. 

Gli interventi di chirurgia robotica al San Gerardo coinvolgono, per ora, quattro specialità di  chirurgia oncologica: Chirurgica Generale (colo-rettale, epato-biliare, pancreatica, gastro esofagea ed endocrinologica), Ginecologica, Toracica e Urologica. 

“La crescita tecnologica della nostra Fondazione con strumentazioni sempre più moderne e  all’avanguardia ha favorito l’arrivo di validi professionisti e l’ampliamento dell’offerta  sanitaria pubblica ai cittadini – dichiara Claudio Cogliati, presidente della Fondazione IRCCS  San Gerardo dei Tintori -. La tecnologia, associata all’expertise dello specialista, permette di  offrire una chance terapeutica importante a pazienti che fino a ieri potevano contare solo  su cure farmacologiche o su interventi eseguiti in momenti differenti”. 

“Ridurre il trauma chirurgico operando in modo sempre più mirato e preciso è parte di una  cura ideale – sottolinea il dott. Andrea Gregori, Direttore della Struttura complessa di  Urologia e Coordinatore dell’attività di Chirurgia Robotica dell’ospedale -. La possibilità di  ridurre l’invasività della chirurgia, mantenendo una corretta radicalità oncologica, consente  di proseguire l’attività chirurgica per i pazienti con malattie tumorali in maggior sicurezza.  Poter asportare un tumore senza dover “aprire” l’addome o il torace riduce  significativamente i rischi di complicanze e di infezioni, comporta un minor sanguinamento  ed una consequenziale ridotta necessità di trasfusioni”.

L’intervento con il robot riduce al minimo gli effetti collaterali della chirurgia tradizionale a  parità di efficacia oncologica: meno dolore post-operatorio e rischio di infezioni, breve  degenza in ospedale e ripresa più rapida delle funzionalità fisiologiche. La chirurgia robotica  consente di eseguire interventi mini-invasivi complessi anche in pazienti critici per età o per  situazione clinica generale. Questa chirurgia all’avanguardia permette una visione tridimensionale e ingrandita del  campo operatorio, consentendone un controllo completo: il chirurgo ha una visione analoga  a quella che si ottiene con la realtà virtuale, elimina il tremore fisiologico delle mani o  movimenti involontari, permette di fare dei movimenti rotatori superiori a quelli delle  capacità normali, come per esempio la rotazione a 360 gradi, consente di operare in modo  ambidestro e in spazi molto ristretti.

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