Festa della Donna: ieri a Pavia “in scena” la rinascita dal tumore attraverso l’arte del Kintsugi

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“Frammenti di luce” è lo spettacolo che CNAO, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e IRCCS Maugeri hanno dedicato alle pazienti oncologiche, in vista dell’8 marzo, grazie alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera. Protagoniste 16 pazienti che hanno messo in scena le loro storie di resilienza e trasformazione, unendo arti visive, danza e musica. Obiettivo dell’evento: aiutare tutte le donne che affrontano la malattia ad amarsi e a prendersi cura di sé, traendo forza proprio dalle cicatrici che portano impresse sul corpo e nell’animo. Le testimonianze di Giorgia, Monica e Lorenza.

“C’è una crepa in ogni cosa ed è da lì che entra la luce”, cantava Leonard CohenSu questa intuizione si basa anche una forma d’arte nata nell’antico Giappone, la pratica del Kintsugi, che consiste nel restaurare ceramiche rotte con l’oro, per esaltare la bellezza delle crepe invece di nasconderle. Lo stesso hanno fatto ieri sera 16 pazienti oncologiche di CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica), Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e IRCCS Maugeri che, in occasione dell’evento “Frammenti di luce”, hanno messo in scena le loro storie di resilienza presso l’Almo Collegio Borromeo di Pavia,con il patrocinio del Comune. Danza, musica, fotografia, scultura, costume e pittura, legati dal filo d’oro del Kintsugi, hanno condotto il pubblico in un viaggio metaforico, attraverso un percorso di lacerazione, riparazione e rinascita.

Ad aprire le danze, le ballerine della Scuola MC360 di Pavia, accompagnate al piano dal Maestro Eros Cristiani, direttore musicale di tutto l’evento, e dalle stesse voci di alcune pazienti, in un mix di musica classica ed elettronica. Poi un intervento sulla resilienza e la rinascita con Gabriella Pravettoni, professoressa ordinaria di Psicologia Cognitiva e Decision Making Medico all’Università degli Studi di Milano e direttrice della Divisione di Psico-Oncologia presso lo IEO, e Mauro Boldrini, direttore della Comunicazione di AIOM. Cuore dello spettacolo le pazienti “performer”, che hanno interagito con opere realizzate dagli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Brera,” in 4 momenti, ciascuno dei quali dedicato a una particolare forma d’arte e all’esplorazione di una “stagione” della malattia: l’autunno, con la fotografia, ha messo in scena il momento del dubbio; l’inverno,con la scultura, ha rappresentato la paura; la primavera, attraverso costumi con decorazioni d’oro, ha espresso il concetto della “riparazione” e della cura mentre l’estate, con la pittura, ha celebrato la rinascita.

Tra le protagoniste, Giorgia, che ha ricevuto una diagnosi di tumore a poco più di 20 anni. Da quel momento, la sua vita si è divisa in “AC e DC” (avanti cancro e dopo cancro, come è solita dire): “Ho guardato la morte in faccia e oggi sento dentro di me una forte ‘urgenza di vivere’, devo realizzare il mio sogno e laurearmi in filosofia. Lotto ogni giorno per scindere me stessa dalla mia patologia, ma è grazie a ‘lei’ se ho capito, prima di tanti coetanei, il senso profondo della vita e sono diventata più forte”.

Entusiasta del progetto e dello scambio con gli studenti dell’Accademia di Brera Monica, che è “grata” alla sua esperienza di paziente, grazie alla quale è tornata a dipingere: “É stato un percorso che ha curato l’anima oltre che il corpo. L’arte mi ha sostenuto immensamente e non mi ha mai fatta sentire sola. Anche con il tumore, dobbiamo continuare a essere ‘cacciatrici di orizzonti’, ognuno del proprio”.

A condividere la propria storia anche Lorenza: nel 2020 si è trovata ad affrontare lo stesso tumore che, pochi anni prima, le aveva portato via la mamma. “La paura era tantissima. Notti insonni, attacchi di panico. Eppure, nonostante tutto, lo spirito positivo, la speranza e il desiderio fortissimo di veder crescere mio figlio mi hanno aiutata a superare questo periodo buio della mia vita”.

“Il Kintsugi esprime l’estetica delle imperfezioni, della fragilità, dell’asimmetrico, del non finito”, ha spiegato Claudia Augusta Botta, visual artist, storica del costume e docente all’Accademia delle Belle Arti di Brera. “Lo fa attraverso la riparazione di qualcosa che si è infranto, spezzato nella sua interezza, trasformando quello che potrebbe sembrare un difetto o una ferita in un punto di forza. Questa pratica esercita alla resilienza, alla capacità di accettazione dei processi di decadimento delle cose. L’arte, attraverso i suoi linguaggi, le sue opere e la sua voce, ci rende consapevoli di quanto l’imperfezione sia umana e di quanto la bellezza sia fatta anche di questo. Insieme ai colleghi Cosmo Laera, Donata Lazzarini e Dani Vescovi – rispettivamente docenti di fotografia, scultura e pittura – siamo lieti di aver fatto da tutor agli studenti che hanno partecipato al progetto, certi che sia stata per loro un’esperienza formativa, sul piano professionale e umano”.

In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, i 3 centri di cura di Pavia hanno dedicato l’evento a tutte le pazienti oncologiche, con l’obiettivo di aiutarle ad affrontare la vita durante e dopo il tumore. Trasformare i segni lasciati dal cancro in simboli di forza significa riconoscere la malattia come un’opportunità di crescita, in un percorso di trasformazione che porta a ritrovarsi migliori.

“Ancora una volta, queste 3 realtà sanitarie pavesi confermano la loro capacità di fare rete e offrire una presa in carico multidisciplinare e olistica dei pazienti”, ha commentato la professoressa Ester Orlandi, Direttore del Dipartimento Clinico del CNAO e ricercatrice presso l’Università di Pavia. “L’oncologia moderna ormai non può prescindere dall’attenzione verso il benessere psico-fisico globale della persona. Oltre alle migliori cure mediche, dobbiamo essere in grado di fornire ai nostri pazienti strumenti utili a ricucire le lacerazioni emotive che si portano dentro. Le difficoltà, la sofferenza, le ferite prodotte della malattia possono essere ‘riparate’, diventando parte fondamentale di un percorso di rinascita e rinnovata forza e fiducia”.

“In occasione della Festa della Donna, ‘Frammenti di Luce’ ha celebrato la forza e la bellezza delle donne, anche nei momenti più difficili come una diagnosi oncologica – ha sottolineato Chiara Cassani, ginecologo oncologo dell’IRCCS Policlinico San Matteo –. La malattia è un evento traumatico, che può ferire corpo e anima, facendo perdere il senso della bellezza. Attraverso l’arte, in tutte le sue forme, raccontiamo le esperienze di sedici donne che hanno affrontato la malattia, trasformando il loro vissuto in creatività e condivisione. Lo spettacolo ha esplorato l’arte come strumento di espressione, trasformazione e riscoperta della bellezza, anche nelle situazioni più complesse, offrendo una nuova consapevolezza e armonia. ‘Frammenti di Luce’ è un tributo alle donne e alla loro capacità di illuminare ogni fase della vita”.

“Le cicatrici sono segni sul nostro corpo che raccontano una storia; quest’anno abbiamo voluto raccontare storie di guarigione, di speranza e di resilienza attraverso la forza delle donne – ha aggiunto la professoressa Laura Locati, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’IRCCS Maugeri Pavia –. Oggi le possibilità di guarigione sono aumentate ma non dobbiamo dimenticare le cicatrici che, a volte, rappresentano gli esiti delle cure. È fondamentale incominciare a pensare a percorsi multidisciplinari che includano il supporto psicologico e nutrizionale e l’attività fisica in preparazione alle cure oncologiche e a percorsi riabilitativi che siano in grado di far ritornare le nostre pazienti alla vita prima della diagnosi. In Maugeri abbiamo appena festeggiato con successo il primo anno di attività per la riabilitazione del pavimento pelvico e stiamo mettendo a punto nuovi percorsi ambulatoriali seguendo la filosofia dei percorsi riabilitativi”.

Le acconciature delle pazienti sono state realizzate dagli allievi del Centro Professionale CIOFS di Pavia, mentre Revlon, beauty partner dell’evento, ha affidato ai suoi make-up artist la creazione di look unici ispirati al Kintsugi.

La manifestazione ha ricevuto il patrocinio di numerose realtà del Terzo Settore, quali: AMOS Pavia – Associazione Amici dell’Oncologia del San Matteo, Pavia Donna ADOS, Amiche per mano, Antigone Pavia APS, Associazione Le Bussole, Le Perle di Lunia, Mamanonmama APS, Salute Donna Onlus e Salute Uomo, Sex and the Cancer.

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