Accordo Integrativo Regionale di medicina generale della Campania. Senese (SMI Regionale): “Mancanza di assegnazione delle zone carenti rappresenta fallimento del ruolo unico”

Napoli 12 dic.- Siamo stati contrari all’Accordo Integrativo Regionale (AIR) di medicina generale della Campania, chiedendone la sospensiva, perché non condividiamo la sua impostazione in quanto valutiamo, negativamente l’evoluzione dell’AFT come erogatrici di servizi, che molto spesso non hanno a che fare con la cura del paziente, così Giovanni Senese, Segretario Regionale Campania dello SMI.

Sosteniamo con forza un ritorno al ruolo clinico del medico di medicina generale, con le visite mediche ai pazienti, invece di caricarlo di oneri burocratici che le Aziende Sanitarie Locali (ASL) non riescono a portare avanti. In questo modo si allontana il medico, dalla cura dei cittadini. Dobbiamo, invece, puntare sul consolidamento della medicina del territorio e rafforzare sia delle ASL sia   degli studi medici.

La nostra contrarietà all’AIR deriva anche dal giudizio negativo sul Ruolo Unico, così come si è strutturato, in quanto questo significherebbe che i medici, per erogare servizi devono ricorrere quasi sempre all’utilizzo di cooperative.

Ritornare a valorizzare il medico come clinico significherebbe invertire una tendenza negativa che si è sviluppata in questi anni e rendere più attrattiva la nostra professione, che soffre molto perché i giovani non scelgono più di fare i medici di famiglia.

Questa tendenza della poca attrattività della professione medica verso le giovani generazioni si riscontra molto nelle recenti assegnazioni, degli ultimi giorni, delle zone carenti della Campania di medici di medicina generale. Su 700 carenze pubblicate sono state solo assegnate 335 e questo dimostra la grande difficoltà di un cambio generazionale nella professione medica. In questo senso un forte incentivo potrebbe rappresentare l’istituzione della scuola di specializzazione universitaria e valutare di abbassare il massimale dei pazienti per ogni medico da 1500 pazienti a 1200 pazienti.

L’AIR, invece, a nostro avviso, va in tutt’altra direzione, innalzando il massimale dei pazienti a 1800 per ogni medico di famiglia, riducendo la nostra attività alla prescrizione di ricette, di farmaci per patologie croniche, senza lasciare più tempo ad attività clinica per i pazienti.

Riponiamo, inoltre, molte speranze con l’elezione di Roberto Fico a Presidente della Regione Campania, perché uscendo dalla fase del commissariamento della sanità potremmo arrivare alla risoluzione delle questioni che interessano sia la salute dei cittadini campani e sia le condizioni del lavoro dei medici.

Ci aspettiamo un’inversione di tendenza con il non ampliamento a 1800 pazienti per i medici, attendiamo misure per tutelare la dignità e la professione del medico di famiglia che possa essere messo in grado di lavorare nel proprio studio senza più il peso di una burocrazia ormai insopportabile. Auspichiamo, infine, nuove risorse, che ricordiamo, solo le stesse di quattro anni fa, senza nessun adeguamento, a partire dall’inflazione che ha eroso di molto gli stipendi dei professionisti della medicina.

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