Liste d’attesa e prestazioni ambulatoriali: quasi 1 miliardo di servizi erogati nel 2023. AISI: “La sanità privata non è un ostacolo, è l’altra faccia della medaglia di un sistema unico che va governato come in tutta Europa”

ROMA, 6 DICEMBRE 2025 – In Italia, nel 2023, sono state erogate quasi 1 miliardo di prestazioni ambulatoriali, pari a una media di 2.750.000 servizi al giorno, considerando tutti i 365 giorni dell’anno. Numeri enormi che dimostrano quanto la domanda di salute sia cresciuta e quanto il sistema – pubblico e privato insieme – sostenga un carico assistenziale sempre più complesso.

Secondo AISI, l’Associazione Italiana Sanità Integrata, questi dati mostrano con chiarezza che la lettura “pubblico contro privato” è ormai superata e dannosa.
Al contrario, la sanità italiana funziona perché esistono due gambe che camminano insieme: quella pubblica e quella privata accreditata, che assorbe volumi, risponde ai territori e garantisce continuità assistenziale.

Karin Saccomanno, Presidente AISI: “Il privato non è un ostacolo: è una risorsa strutturale del sistema sanitario nazionale.
I numeri dicono che senza ambulatori privati e privati accreditati il sistema collasserebbe.”

Saccomanno sottolinea come la narrazione che presenta la sanità privata come antagonista del pubblico sia totalmente priva di fondamento:

«I dati nazionali sulle prestazioni dimostrano una realtà inequivocabile: la sanità privata, soprattutto quella accreditata, sostiene ogni giorno milioni di cittadini. È tempo di superare la visione ideologica pubblico–privato e adottare finalmente il modello europeo, dove l’unico parametro è la qualità delle cure erogate ai cittadini. Il sistema è uno solo e va governato come tale» – ha dichiarato.

Giovanni Onesti, Direttore Generale AISI: “Quasi un miliardo di prestazioni ambulatoriali in un anno: questa è la dimensione reale del settore.
Altro che marginale: è un pilastro del Paese.”

Onesti analizza la portata dei numeri:

«Significa che in Italia vengono erogate oltre 2,7 milioni di prestazioni al giorno. È impossibile sostenere che il privato sia un ostacolo al pubblico quando, di fatto, è un pezzo essenziale dello stesso sistema. Gli ambulatori privati e privati accreditati sono leve strutturali per ridurre liste d’attesa, dare risposte immediate, assorbire picchi di domanda e garantire vicinanza ai cittadini. Questi numeri, da soli, raccontano più di ogni polemica.»

E aggiunge:

«Il tema non è ‘pubblico o privato’, ma come farli dialogare in un’unica regia moderna, come avviene in Germania, Francia, Olanda, Regno Unito. Un sistema sanitario maturo funziona solo se tutte le sue componenti vengono integrate e valorizzate.»

Fabio Vivaldi, Segretario Generale AISI: “I cittadini chiedono risposte, non battaglie ideologiche.
Le liste d’attesa si abbattono con più offerta e con un sistema integrato, non con barriere inutili.”

Vivaldi insiste sulla necessità di una gestione unitaria del sistema sanitario:

«Quando la domanda aumenta e l’offerta pubblica non basta, la risposta non può essere ideologica. Bisogna coinvolgere chi ha strutture, professionisti e capacità organizzativa. È così che si riducono le liste d’attesa, non creando divisioni artificiali. Il cittadino guarda ai fatti: vuole essere curato bene, in tempi certi e vicino a casa.»

E conclude:

«Il privato non sottrae nulla al pubblico: lo completa. La vera anomalia italiana è continuare a parlare di due settori separati quando i cittadini si muovono liberamente tra entrambi, e spesso grazie agli ambulatori privati trovano risposte rapide e di qualità.»

AISI: un unico sistema, due componenti complementari

AISI ribadisce la necessità di:

  • considerare pubblico e privato come parti dello stesso ecosistema sanitario;
  • rafforzare il ruolo della sanità integrata per gestire i volumi crescenti di prestazioni;
  • costruire una governance nazionale che coordini l’offerta, riduca le liste d’attesa e garantisca equità di accesso.

Riflessioni doverose

I numeri lo dimostrano: la sanità privata non è un “competitore”, ma una risorsa imprescindibile.
L’Italia non può permettersi uno scontro ideologico su un settore che ogni giorno eroga milioni di prestazioni e garantisce assistenza a milioni di cittadini.

AISI chiede una riforma che riconosca finalmente il sistema per ciò che è:
unico, complesso, integrato e inscindibile.

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