Ogni anno nel mondo 15 milioni di nati prematuri, in Italia dall’Iss una rete per monitorare il neurosviluppo

Il 17 novembre la giornata mondiale della prematurità, il nostro Paese si illumina di viola

Ogni anno nel mondo si contano circa 15 milioni di nati prematuri, pari a un bambino su 10, e la prematurità resta la prima causa di mortalità neonatale, responsabile di circa il 18% dei decessi sotto i cinque anni. A fare il punto, in occasione della giornata mondiale della prematurità che si celebra il 17 novembre, sono gli esperti dell’Istituto Superiore di sanità.

Secondo una recente revisione sistematica il tasso globale di prematurità si mantiene stabile intorno al 9,9% dei nati vivi, con 13,4 milioni di casi nel 2020. In Europa il tasso varia da 5,3% a 11,3% mentre in Italia, nel 2023, i parti pretermine hanno costituito il 6,3% del totale (Cedap, 2025). La maggior parte di questi (75,5%) sono stati pretermine tardivi (ovvero quelli avvenuti tra la 34ª e la 36ª settimana di gestazione), pari al 4,7% di tutti i parti, mentre quelli avvenuti tra estremamente e molto pretermine hanno rappresentato complessivamente meno dell’1% dei parti.

La Giornata mondiale della prematurità evidenzia, tra gli aspetti principali, l’importanza di garantire a ogni bambino nato pretermine o piccolo per età gestazionale un percorso di crescita che tuteli il neurosviluppo attraverso un monitoraggio costante e interventi precoci e mirati. 

Nel nostro Paese l’Iss ha istituito e coordina in questo ambito la rete Baby@Net, per l’assistenza specialistica e il monitoraggio del neurosviluppo di prematuri e piccoli per età gestazionale, che attualmente sorveglia le traiettorie evolutive di circa 2500 bambini.

Offrire un solido inizio per un futuro pieno di speranza

Il tema scelto quest’anno per celebrare la giornata della prematurità è “Give preterm babies a strong start for a hopeful future”, “Offri ai bambini prematuri un solido inizio per un futuro pieno di speranza”, e invita all’azione i Paesi attraverso iniziative chiave, tra cui l’individuazione precoce dei bisogni di salute legati alla prematurità, il sostegno emotivo ed economico delle famiglie e la promozione dell’equità.

La campagna nazionale “L’Italia si illumina di viola”, promossa da Vivere Onlus in collaborazione con la Società Italiana di Neonatologia (Sin), rappresenta l’iniziativa simbolo della Giornata. Da alcuni anni ospedali, monumenti e piazze vengono illuminati di viola – il colore scelto per rappresentare la prematurità – e vengono organizzati eventi di sensibilizzazione e raccolta fondi a favore dei reparti di terapia intensiva neonatale.

Servono finanziamenti alla ricerca

In occasione della giornata gli esperti ricordano inoltre che agenzie di sanità pubblica e società scientifiche di settore, internazionali e nazionali concordano sulla necessità di approcci integrati per prevenire il parto pretermine. Oltre a raccomandazioni di tipo clinico, come la valutazione ecografica della lunghezza cervicale nelle donne a rischio, l’impiego di progesterone vaginale o cerchiaggio cervicale in casi selezionati (SIGO, 2020), si sottolinea l’importanza della formazione dei professionisti coinvolti nella prevenzione della prematurità, così come la centralità di fattori ambientali e psicosociali. “Le prospettive future – conclude Serena Donati, direttrice del Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva dell’Iss- richiederanno l’incremento delle fonti di finanziamento per la ricerca sulla prematurità, che consentano, tra l’altro, la creazione di biobanche e registri internazionali e il miglioramento della condivisione dei risultati tra ricercatori e clinici”.

La rete Baby@Net dell’Istituto Superiore di Sanità

Numerosi studi documentano che i bambini nati pretermine e piccoli per età gestazionale presentano un maggior rischio di traiettorie di sviluppo atipiche e di disturbi del neurosviluppo, che possono includere difficoltà sociocomunicative, cognitive e comunicative. In occasione della Giornata mondiale della prematurità, l’ISS ricorda il ruolo fondamentale del monitoraggio sistematico e precoce del neurosviluppo, soprattutto nei bambini nati prematuri e piccoli per età gestazionale. 

La rete nazionale Baby@Net – istituita e coordinata dall’ISS – effettua la sorveglianza del neurosviluppo dei bambini nati pretermine, adottando un protocollo di valutazione basato sulle migliori evidenze scientifiche e coerente con le indicazioni dell’ISS e delle principali società scientifiche impegnate nella sorveglianza evolutiva della popolazione generale e dei bambini a rischio promossa dal Ministero della Salute. Il protocollo include test specialistici e le schede di monitoraggio e promozione del neurosviluppo elaborate dall’ISS e dalle principali società scientifiche e sigle professionali coinvolte nella cura del bambino a rischio di disturbo del neurosviluppo, tra cui la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia), la Società Italiana di Neonatologia (Sin), la Società Italiana di Pediatria, la Federazione Italiana Medici Pediatri, il Sindacato Medici Pediatri di Famiglia e l’Associazione Culturale Pediatri.

La rete Baby@Net – finanziata nell’ambito dei bandi PNRR e CCM del Ministero della Salute – coinvolge 31 Terapie Intensive Neonatali, 158 Unità di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza  e più di 580 pediatri di famiglia che dispongono di account personalizzati per accedere all’infrastruttura informatica dell’ISS e registrare in modo sicuro i dati clinici ed epidemiologici dei loro assistiti. Attualmente, la rete Baby@Net sorveglia le traiettorie evolutive di 1.870 bambini nati pretermine e 726 nati piccoli per l’età gestazionale.  I dati di sorveglianza clinica della rete confermano il valore del monitoraggio precoce dello sviluppo. In particolare, tra i bambini di età pari o superiore a 24 mesi, tra i nati pretermine, l’8% ha ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico e il 16% una diagnosi di altri disturbi del neurosviluppo; tra i nati piccoli per età gestazionale, il 4% ha ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico e il 16% una diagnosi di altri disturbi del neurosviluppo.

“Questa rete di sorveglianza – chiarisce Maria Luisa Scattoni, coordinatrice nazionale della rete Baby@Net – mira a superare le criticità identificate nell’indagine conoscitiva nazionale sui servizi di follow-up del neonato pretermine e/o a rischio, condotta da ISS in collaborazione con la Sin e la Sinpia.

“Il protocollo specialistico si basa sulle evidenze scientifiche e mira a standardizzare le misure di monitoraggio per l’intercettazione di traiettorie evolutive atipiche e di disturbi del neurosviluppo. Per rispondere in modo specifico anche alla carenza di personale specializzato emersa dall’indagine e segnalata dai professionisti – conclude  Scattoni – l’Iss ha implementato l’infrastruttura informatica attraverso un progetto PNRR offrendo servizi di telemedicina come teleconsulti multidisciplinari e formazione a distanza e garantire a tutti i bambini nati pretermine e alle loro famiglie un accesso equo a percorsi di monitoraggio e intervento precoce”.

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