Innovazione nello screening per la prevenzione del carcinoma femminile: è la prima esperienza del genere in Puglia e in Italia
Bari, 16 ottobre 2025 – A caccia di cellule “difettose” sfruttando l’Intelligenza Artificiale. E’ l’ultima innovazione nel campo del carcinoma del collo dell’utero per ottenere diagnosi più veloci, precise e di alta qualità, oltre che procedure automatizzate capaci di minimizzare i margini d’errore. L’utilizzo di sistemi addestrati su milioni di casi è infatti la nuova frontiera della diagnostica citologica digitale introdotta, nell’ambito dello screening del carcinoma cervico uterino, dal Servizio centralizzato aziendale di Citopatologia e Screening della ASL Bari, di cui è responsabile la dr.ssa Michela Iacobellis.
Il Servizio di Citopatologia e Screening dell’Ospedale “Di Venere”, inserito all’interno al Dipartimento della Medicina di Laboratorio e Immunotrasfusionale della ASL Bari diretto dal dr. Edmondo Adorisio, ha avviato la prima esperienza di questo tipo in Puglia e in Italia, un passo importante che pone la Sanità pubblica all’avanguardia nel campo della prevenzione oncologica femminile, per impiego di tecnologie innovative e in virtù dei rilevanti volumi di attività: 50mila esami annui (tra HPV test e Pap Test) e quasi 1.800 casi individuati, di cui circa il 20 per cento per lesioni di alto grado a carattere istologico (nel 2024).
«La Puglia – commenta il presidente della Regione – dimostra ancora una volta d’essere all’avanguardia nel campo dell’innovazione tecnologica applicata alla salute delle persone. Usare questi strumenti avanzati per arrivare prima ad una diagnosi vuol dire offrire una speranza in più alle donne, garantendo programmi sanitari di qualità: vale per ogni patologia, ma ha un valore elevatissimo quando parliamo di prevenzione oncologica. Per questo è fondamentale che le persone aderiscano agli screening in modo consapevole».
«Investire in tecnologia significa investire nella salute delle persone — sottolinea il direttore generale ASL Bari, Luigi Fruscio —. Con questa innovazione vogliamo offrire alle donne del nostro territorio diagnosi sempre più tempestive e accurate, rafforzando la prevenzione oncologica e il diritto all’accesso equo alla sanità pubblica con un programma di prevenzione organizzato che si basa su una forte scelta di partecipazione».
Come funziona la diagnostica digitale
La citologia digitale si basa sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) applicata alla diagnostica citologica cervico-vaginale. Attraverso sistemi di “deep learning”, gli algoritmi “imparano” a riconoscere automaticamente le cellule anomale, grazie alla digitalizzazione dei vetrini citologici. I campioni vengono preparati con sistemi completamente automatizzati secondo procedure standardizzate e, successivamente, letti da uno scanner dedicato che acquisisce le immagini in 14 piani focali, generando una galleria da 30 a 60 immagini ad alta risoluzione. Tutti i dati vengono salvati e archiviati in un server interno, garantendo tracciabilità, sicurezza e possibilità di consulto digitale tra specialisti.
Ogni professionista dispone di una workstation dedicata per la lettura e la refertazione digitale, con registrazione delle diagnosi nel Sistema Informatico Regionale dell’Anatomia Patologica e nel Sistema Regionale degli Screening, pienamente integrati nell’ecosistema digitale della Regione Puglia. «L’algoritmo di Intelligenza Artificiale – spiega Michela Iacobellis – facilita certamente il nostro lavoro, con un livello di accuratezza più elevato e margini d’errore ridotti. Ogni passaggio, dal campione al vetrino digitalizzato, viene automatizzato al massimo riducendo l’intervento umano che, comunque, resta fondamentale nell’arrivare alla diagnosi dopo aver intercettato le atipie citologiche, ovvero le anomalie cellulari che si determinano laddove si verifichi una persistenza dell’infezione da papillomavirus. Con il nuovo sistema digitalizzato – rimarca – questa operazione complessa, che prevede un ulteriore approfondimento di secondo livello sino all’individuazione delle cellule tumorali, diventa più semplice per noi operatori e più sicura per le donne».
Diagnosi più rapide, accurate e accessibili
Grazie all’investimento voluto dalla Direzione Generale della ASL Bari, la diagnostica digitale consentirà di migliorare la precisione delle diagnosi, ridurre i tempi di refertazione e ottimizzare l’impiego delle risorse umane (biologi, citoscreeners, patologi).
In prospettiva sarà possibile anche lo scambio di immagini digitali tra strutture regionali ed extraregionali, per consulti o collaborazioni, senza dover trasferire i campioni fisici.
Un centro di eccellenza dedicato alla prevenzione
Da oltre dieci anni il Servizio di Citopatologia e Screening del “Di Venere” è un punto di riferimento regionale per la prevenzione del tumore della cervice uterina.
È una delle pochissime strutture in Italia — e l’unica in Puglia — in cui il personale è dedicato quasi esclusivamente alla diagnostica citologica, istologica e biomolecolare delle patologie oncologiche cervicali. Il team è composto da tre dirigenti medici anatomopatologi, sei dirigenti biologi (di cui cinque citoscreeners e una biologa molecolare) e sei tecnici di laboratorio altamente qualificati che operano in stretta collaborazione con il Centro Screening Aziendale del Dipartimento di Prevenzione, la Uosvd Screening Cervice Uterina e la rete dei consultori familiari.