Diabetologi: “L’industria alimentare sia alleata nella prevenzione”, l’appello al Congresso AMD

Bologna, 15 ottobre 2025 – Ridurre il grado di processazione degli alimenti, limitare l’uso di additivi superflui, contenere l’uso di zuccheri aggiunti e di sale; rivedere i sistemi di conservazione dei prodotti e promuovere un marketing più veritiero e trasparente. In sintesi: etichette più comprensibili, con liste ingredienti più corte e chiare. Sono queste le poche e semplici richieste che l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) rivolge ai rappresentati dell’industria alimentare. Per la prima volta, specialisti impegnati quotidianamente nel fronteggiare il diabete, che ha tra i principali fattori di rischio un modello alimentare scorretto, diffuso negli ultimi decenni,non si limitano a dare suggerimenti a pazienti e comuni cittadini per scelte alimentari più consapevoli, ma rivolgono il loro sguardo e monito proprio a chi quel cibo lo produce, chiedendo un’assunzione di responsabilità concreta nei confronti della salute pubblica.

L’appello, firmato da AMD, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Slow Food Italia, è stato presentato oggi, in occasione dell’apertura del XXV Congresso Nazionale della società scientifica, in corso a Bologna fino a sabato 18 ottobre.

“Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che le attuali abitudini alimentari dominanti sono associate a patologie croniche come obesità, diabete tipo 2, malattie cardiovascolari e alcuni tumori”, dichiara il professor Riccardo Candido, Presidente AMD. “A destare preoccupazione sono l’eccesso di zuccheri, in particolare nelle bevande, l’elevata densità calorica dei cibi pronti, l’uso di grassi idrogenati e sale per migliorarne gusto e palatabilità, l’abuso di additivi per prolungarne la conservazione e il crescente grado di processamento degli alimenti. L’allarme, sia scientifico che sanitario, è chiaro: riguarda il benessere delle generazioni presenti e future. Con questo appello chiediamo all’industria alimentare di essere alleata della prevenzione, perché il cibo può e deve diventare un veicolo di salute”.

“Per l’industria alimentare è il momento di assumersi responsabilità concrete, rendendo l’innovazione alimentare più sana e trasparente”, aggiunge Silvio Barbero dell’Università di Pollenzo. “Il cambiamento è possibile, privilegiando ingredienti naturali, processi produttivi e distributivi sostenibili. Salute e competitività possono andare di pari passo. Non si tratta di tornare indietro, ma di guardare avanti: l’industria ha oggi l’opportunità di assumere un ruolo decisivo nel promuovere il benessere collettivo, restituendo credibilità al proprio impegno verso la società”.

Tra i momenti di maggiore rilievo della giornata di apertura del Congresso AMD, anche una sessione che ha visto il dibattito tra esperti svilupparsi oltre la dimensione sanitaria, affrontando il legame tra salute, ambiente e giustizia sociale.

“Il pianeta è la nostra casa comune e deve restare abitabile per tutti, non un luogo inquinato dalle arroganze umane, ma uno spazio condiviso, salubre, solidale”, afferma Monsignor Vincenzo Paglia, che è intervenuto con una riflessione sul tema della salute come bene universale, ispirata all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco e all’Esortazione apostolica Dilexi te (“Ti ho amato”) di Papa Leone XIV. “Accanto all’inquinamento atmosferico e ambientale, oggi dobbiamo riconoscere anche un inquinamento antropologico, che ferisce l’umano: la solitudine, la disuguaglianza, la perdita di relazioni autentiche. È questo un inquinamento invisibile ma profondo, che rende fragili le persone e le comunità. La vera prevenzione nasce dal riconoscimento dell’altro come parte di sé e dalla costruzione di un tessuto solidale, dove le relazioni umane diventano la prima medicina”.

La salute delle persone – conclude il professor Candido – non dipende solo dai farmaci o dalla tecnologia, ma anche dai modelli alimentari, ambientali e sociali che costruiamo ogni giorno. La diabetologia deve farsi ponte tra scienza, sostenibilità e giustizia sociale: solo così potremo garantire salute e innovazione per tutti, senza lasciare indietro nessuno”.

Durante il Congresso, in corso a Bologna, verranno affrontati altri grandi temi che stanno ridisegnando la cura del diabete: le innovazioni terapeutiche; le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale; i nuovi modelli assistenziali di prossimità, più equi, sostenibili e personalizzati; le sfide del diabete nelle persone fragili e nelle diverse fasce d’età; l’integrazione tra prevenzione, ambiente e politiche sanitarie.
 

Con oltre un centinaio di sessioni scientifiche, tavole rotonde e letture magistrali, il Congresso AMD si conferma il principale laboratorio di idee per la diabetologia italiana: un luogo dove scienza, etica e responsabilità sociale si incontrano per costruire una salute che abbracci l’uomo, le relazioni e il pianeta.

Notiziario

Archivio Notizie