STADA Health Report 2025. Risultati: solo 6 Italiani su 10 adottano abitudini salutari

Milano, 30 settembre 2025 – In Italia solo il 60% della popolazione adotta uno stile di vita salutare: nonostante una diffusa consapevolezza sull’importanza di seguire abitudini equilibrate – con il 98% degli Italiani che riconosce l‘importanza di vivere in modo sano – persiste un divario significativo tra intenzione dichiarata e azione concreta. E anche sul fronte della prevenzione, se da una parte cresce l’attenzione per esami e visite di controllo, dall’altra, ancora 1 Italiano su 3 non si sottopone ad alcun check-up sanitario. È quanto emerge dall’edizione 2025 dello STADA Health Report, un’ampia ricerca online sullo stato di salute e benessere in Europa, condotta da Human8 per conto del Gruppo STADA in 22 Paesi[1], tra cui l’Italia, per un totale di oltre 27.000 intervistati.

dati raccolti da 2.000 nostri concittadini sono stati illustrati oggi durante una conferenza stampa a Milano promossa da EG STADA Groupimpegnata a diffondere i risultati per favorire un dialogo costruttivo tra gli stakeholder del settore e stimolare una riflessione condivisa sulle prospettive future della salute.

In un’epoca in cui prendersi cura del proprio benessere psico-fisico rappresenta una priorità per molti, i risultati del Report restituiscono una fotografia della realtà italiana in cui intraprendere un percorso verso uno stile di vita sano e sostenibile si rivela spesso una sfida complessa4 Italiani su 10, infatti, non riescono a mettere in pratica i buoni propositi e a mantenere abitudini salutari, lamentando tra i principali ostacoli la mancanza di motivazione (39%) e di tempo (36%) e difficoltà economiche (29%).

Un altro elemento che limita uno stile di vita salutare è rappresentato da una condizione mentale fragile, influenzata da preoccupazioni economiche, sentimenti di solitudine (23%) e stress legato al lavoro (22%). Gli Italiani che soffrono un disagio psicologico tendono, infatti, a essere meno propensi a sottoporsi a check up, a praticare attività fisica, ad adottare misure preventive e a seguire una dieta equilibrata rispetto a chi gode di un benessere mentale stabile. Il 30% della popolazione affronta apertamente le problematiche psichiche, ma soltanto una piccola percentuale (8%) accede a un supporto terapeutico adeguato; motivi economici (58%), dubbi sull’efficacia delle cure (19%) o il peso emotivo che comporta il ricorso a un sostegno psicologico (16%) sono le cause che fanno desistere le persone dal cercare un aiuto per migliorare la propria salute mentale.

Un quadro a luci e ombre anche per quanto riguarda l’atteggiamento degli Italiani nei confronti della prevenzione. Sebbene negli ultimi 2 anni si sia registrata una maggiore adesione a programmi di screening (68% nel 2025 vs 57% nel 2023), soprattutto da parte della popolazione femminile, un terzo degli intervistati (32%) non effettua alcun controllo medico, a causa di costi troppo elevati (28%), di mancanza di informazione su quali check up fare (24%) e per difficoltà di accesso (20%).

Ma come valutano gli Italiani l’assistenza sanitaria ricevuta?

La fiducia riposta nel sistema sanitario rimane stabile (48%) rispetto a quanto emerso dall’edizione dello scorso anno, anche se al di sotto della media europea (56% nel 2024 e 58% nel 2025); inoltre, poco più di 4 cittadini su 10 ritengono che l’accesso alle cure mediche sia garantito in modo equo a tutta la popolazione (vs una media europea del 51%). Rimane solida la fiducia nei confronti del Medico di Medicina Generale e del farmacista, professionisti a cui si affidano con regolarità il 58% della popolazione.

Cresce anche l’apertura verso l’impiego della tecnologia in sanità: il 43% degli italiani si dichiara favorevole all’idea di rivolgersi all’Intelligenza Artificiale per un consulto medico, attratto soprattutto dalla disponibilità 24/7 (46%) e dalla convenienza in termini di risparmio di tempo (42%).  Tuttavia, se l’IA sta ridefinendo le potenzialità in ambito sanitario, il fattore umano dell’assistenza rimane una componente fondamentale, un valore che deve essere preservato per il 48% del campione intervistato.

Sin dal suo inizio, lo STADA Health Report è stato una risorsa fondamentale per comprendere come le persone si rapportano alla propria salute“ – dichiara Luca Vitaloni, Associate Director di Human8 – “Quest’anno, abbiamo coinvolto oltre 27.000 partecipanti in 22 Paesi per fornire una visione completa degli atteggiamenti e dei comportamenti in materia di salute. Stiamo attraversando un periodo di transizione in cui accogliamo gradualmente l’Intelligenza Artificiale come parte integrante del nostro sistema sanitario, pur continuando ad attribuire grande importanza all’interazione personale con medici e farmacisti. Grazie alla partnership consolidata tra STADA e Human8, siamo orgogliosi di offrire approfondimenti scientificamente validi che contribuiscono a plasmare il futuro dell’assistenza sanitaria, cogliendo le tendenze in evoluzione e stando vicino alle persone”.

“Per noi di EG STADA, la presentazione annuale dei risultati del Report rappresenta un momento di fondamentale importanza. Ci impegniamo a mantenere alta l’attenzione su una visione integrata della salute, convinti che il benessere fisico e mentale debbano essere considerati con pari rilevanza e affrontati con uguale impegno. Il Report incarna appieno questo approccio a 360 gradi, estendendo il suo focus non solo su coloro che convivono con problematiche di salute ma anche sulla popolazione sana e valorizzando il ruolo della prevenzione e dell’equità di accesso alle cure come elementi chiave per un sistema sanitario realmente inclusivo e sostenibile”, conclude Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di EG STADA Group.

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