“Crisi dei diritti umani e tendenze autoritarie? A fare il punto è stato nelle scorse settimane il Rapporto 2024-2025 di Amnesty International Italia, un documento potente e preoccupante che fotografa una realtà globale in forte deterioramento sul fronte dei diritti umani. Il rapporto sottolinea come, in ben 150 Paesi del mondo, si starebbe assistendo a una repressione sempre più violenta del dissenso, a conflitti armati in escalation, e a una gestione inadeguata delle crisi climatiche e migratorie. Uno degli aspetti più allarmanti è la normalizzazione di pratiche autoritarie. Governi di varie nazioni starebbero adottando leggi e provvedimenti che limitano la libertà di espressione, criminalizzano il dissenso e minano il diritto internazionale. Questa crisi non è solo attuale: minaccia profondamente il futuro. Se non ci sarà un’inversione di rotta, i prossimi anni rischiano di essere ancora più turbolenti. Le nuove generazioni potrebbero crescere in un mondo dove i diritti fondamentali non sono garantiti, dove la giustizia è arbitraria e dove il potere è concentrato nelle mani di pochi. Non si è solamente una questione politica o giuridica: è purtroppo una minaccia diretta alla qualità della vita, alla libertà e alla dignità delle persone che verranno. Ma ogni generazione ha anche il potere di cambiare rotta. E forse, proprio questa consapevolezza può diventare il motore di una nuova resistenza. Proteggere i diritti umani significa difendere la dignità, la diversità, la libertà di pensiero e la giustizia sociale. Significa scegliere ogni giorno da che parte stare, anche nei piccoli gesti: informarsi, partecipare, educare, denunciare. In un tempo storico in cui il silenzio può diventare complice, la voce di ciascuno conta. E se oggi possiamo ancora parlare di diritti, è perché qualcuno ieri ha avuto il coraggio di difenderli. Tocca a noi fare lo stesso, per chi verrà dopo”. Così, in una nota stampa, Carmela Tiso, presidente della associazione Bandiera Bianca e portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune.