Risultati, esperienze, prospettive del “Dopo i noi” in Toscana: è questo il contenuto di un report realizzato da Regione, Anci e Osservatorio sociale regionale, nel quale viene fotografato analiticamente, raccontato e documentato l’insieme dei programmi, delle attività, dei servizi realizzati sin qui.
Il progetto “Dopo di noi” è dedicato a persone in condizione di disabilità che si ritrovano a non poter più contare sul sostegno familiare.
Attualmente in Toscana la rete del “Dopo di noi” tocca 137 luoghi di cui 44 tra laboratori e centri diurni e 93 abitazioni, e coinvolge 1.329 persone per ognuna delle quali è stato definito un progetto di vita personalizzato. Su queste attività e sugli spazi in cui vengono realizzate dal 2018 a oggi la Regione ha investito complessivamente oltre 45 milioni di euro.
Il lavoro presentato oggi vede il coinvolgimento di tutti gli attori del percorso: dai servizi agli enti del terzo settore fino a familiari e beneficiari. Ampio spazio è dedicato ai percorsi per l’accrescimento delle autonomie delle persone con disabilità con in primo piano le esperienze abitative, che esprimono un fondamentale passaggio di vita verso la più ampia autodeterminazione.
Questo lavoro, ha evidenziato l’assessora regionale alle politiche sociali, offre uno spaccato approfondito ed esaustivo del “Dopo di noi” mettendo in luce le notevoli sinergie che si sviluppano tra istituzioni, terzo settore, privato sociale. Il “Dopo di Noi”, ha aggiunto, rappresenta infatti una vera e propria sfida culturale e sociale che Regione Toscana ha scelto di affrontare attraverso un approccio volto a coinvolgere la società intera – dal livello Istituzionale a quello della cittadinanza – al fine di garantire una vita piena e autodeterminata a ogni persona. Tutti i progetti, conclude, seguono due parole chiave: sono personalizzati (vengono cioè definiti sulla base dei bisogni specifici e delle caratteristiche delle singole persone) e condivisi (la persona con disabilità, insieme alla famiglia, partecipa in modo attivo alla definizione del proprio progetto di vita).
Come amministratori locali – ha evidenziato il vice presidente di Anci Toscana intervenuto alla presentazione – siamo il primo punto di contatto per i cittadini, l’istituzione più prossima alle famiglie che vivono quotidianamente le sfide, le paure ma anche le speranze legate al futuro dei propri cari con disabilità grave. Questo rapporto di ricerca è per noi una risorsa preziosa. L’auspicio è che il programma “Dopo di Noi” continui a consolidarsi come strumento cardine delle politiche per la disabilità, rafforzando la sinergia tra istituzioni, servizi e comunità locali, e contribuendo in modo sempre più strutturato alla promozione di percorsi di vita autodeterminati, inclusivi e sostenibili su tutto il territorio toscano.