Solo nel 2024 ha gestito 502.385 interventi di soccorso e coordinato 597.260 missioni attraverso le tre centrali operative di Roma, Lazio Sud e Lazio Nord
Roma, 22 settembre 2025 – Da vent’anni Ares 118 è sinonimo di prontezza, affidabilità e vicinanza. Quello che nel 2004 era un progetto innovativo della Regione Lazio – creare la prima struttura pubblica italiana interamente dedicata all’emergenza sanitaria – oggi è diventato un sistema maturo e radicato, capace di raggiungere ogni angolo del territorio e di rispondere, giorno e notte, alle richieste d’aiuto di milioni di cittadini.
Nata per unificare servizi fino ad allora frammentati, Ares 118 ha costruito in due decenni una rete di intervento che non conosce pause: nel solo 2024, Ares 118 ha gestito 502.385 interventi di soccorso, un dato in crescita rispetto ai 483.082 interventi effettuati nel 2023 e ai 483.140 del 2022. Le missioni totali hanno raggiunto quota 597.260, confermando un incremento rispetto ai 583.328 accessi dell’anno precedente, attraverso le tre centrali operative di Roma, Lazio Sud e Lazio Nord. Oltre l’88% dei casi valutati al triage riguarda situazioni ad alta complessità e circa il 50% dei pazienti soccorsi ha più di sessant’anni, a conferma della centralità del servizio per le fasce più fragili della popolazione.
Negli ultimi anni Ares 118 ha inoltre sviluppato nuovi servizi strategici – dal trasporto di sangue e organi all’assistenza Ecmo, dal numero unico 116117 al trasporto neonatale – che ne hanno ampliato missione e competenze, trasformandola da realtà esclusivamente dedicata al soccorso a vera e propria azienda di servizi trasversali a supporto dell’intero Servizio sanitario regionale.
Per celebrare questo traguardo e riflettere sul futuro dell’emergenza-urgenza, oggi a Roma, presso la sede di WeGil, si è svolto l’evento “Presente & Futuro dell’Emergenza Urgenza”con la partecipazione del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, del prefetto di Roma Lamberto Giannini e di numerosi professionisti del settore. È stato un momento di confronto e di riconoscimento del valore pubblico che ARES 118 rappresenta: non solo un servizio di soccorso, ma un presidio di civiltà, una presenza rassicurante nei momenti più difficili.
«Ares 118 è una colonna portante della nostra sanità pubblica. In vent’anni – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca – ha costruito un sistema efficiente, moderno e capillare, capace di garantire risposte tempestive e sicure in ogni angolo del Lazio. Dietro a questi numeri ci sono migliaia di professionisti altamente formati che, con competenza e senso di responsabilità, sostengono ogni giorno i cittadini nei momenti più critici. Come Regione stiamo investendo con decisione per rafforzare organici, mezzi e tecnologie, perché il futuro dell’emergenza-urgenza richiede organizzazione, innovazione e capacità di adattarsi a bisogni sempre più complessi. Ares 118 è e resterà il cuore operativo della nostra emergenza sanitaria».
«Ares 118 è molto più di un servizio di emergenza – ha affermato il direttore generale di Ares 118, Narciso Mostarda –. È una rete viva che unisce istituzioni, territori e cittadini. In questi vent’anni abbiamo garantito al Lazio la risposta più pronta, sicura e umana nei momenti in cui conta davvero. Oggi investiamo in tecnologia, formazione e prossimità e stiamo completando un importante processo di riorganizzazione con l’internalizzazione progressiva dei mezzi di soccorso e l’assunzione di nuove risorse. Vogliamo crescere insieme al territorio, mantenendo saldi i valori di trasparenza, integrità e umanità che ci contraddistinguono».
Vent’anni dopo la sua nascita, Ares 118 rimane il cuore dell’emergenza sanitaria del Lazio. Non solo numeri e mezzi, ma persone, professionalità e valori condivisi.
Una dimostrazione concreta di cosa significa essere al servizio della comunità.