L’Asl Toscana sud est comunica che, durante il sopralluogo effettuato giovedì 4 settembre nella zona di residenza del caso probabile di febbre West Nile notificato nel Comune di Chianciano Terme, non sono stati evidenziati focolai di zanzare o situazioni di rischio sulle quali intervenire. Sono stati attenzionati i più probabili luoghi di presenza del vettore come tombini, raccolte di acque piovane e fossati.
Ulteriori accertamenti sono in corso per la conferma del caso probabile di febbre West Nile rilevato nel soggetto residente a Chianciano Terme, il quale, nel frattempo, risulta essere clinicamente guarito, e senza alcun postumo dell’infezione.
Il sopralluogo di giovedì è stato effettuato congiuntamente da personale del Comune di Chianciano Terme, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana e da personale medico e tecnico del Dipartimento di Prevenzione della Azienda USL Toscana sud est (Unità Funzionale di Igiene Pubblica e Nutrizione Zona Amiata senese-Val d’Orcia e Valdichiana senese).
Il virus West Nile è responsabile di un’infezione virale, la Febbre West Nile, che nella grande maggioranza dei casi decorre in modo asintomatico. La maggior parte dei soggetti colpiti non mostra alcun sintomo. La sintomatologia più comune è rappresentata da febbre, mal di testa, nausea, linfonodi ingrossati, eruzioni cutanee. Questi sintomi possono durare pochi giorni, raramente qualche settimana. Negli anziani e nelle persone debilitate, la sintomatologia può essere più importante e intensa.
La febbre West Nile (il cui vettore è invece la specie Culex), al contrario di malattie come Dengue, Chikungunya, Zika (trasmesse dalla zanzara Aedes albopictus o “tigre”), non può essere trasmessa da persona a persona tramite puntura di zanzare. L’uomo rappresenta infatti un ospite occasionale del virus, che vede come serbatoio primario alcune specie di uccelli: ciò significa che una zanzara della specie Culex, pungendo una persona infetta, non potrà risultare portatore del virus, in quanto la carica virale nell’uomo è troppo bassa per permettere il passaggio del virus dalla specie umana alla zanzara.
Le azioni intraprese fin qui descritte rispettano e mettono in atto quanto previsto dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025, successivamente recepito da parte della Regione Toscane tramite il Piano di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi nella Regione Toscana e il Piano regionale di sorveglianza West Nile Disease, Usutu ed altre Arbovirosi.
A differenza di quanto avviene per malattie come Dengue e Chikungunya , non è ritenuto appropriato un intervento straordinario tramite disinfestanti adulticidi in presenza di singolo caso umano di Febbre West Nile non seguito da ulteriori casi. Ciò anche alla luce degli effetti collaterali dei prodotti adulticidi, come effetti di tossicità acuta e cronica sull’uomo, l’impatto su organismi non bersaglio (api e altri animali) e l’insorgenza di fenomeni di resistenza agli insetticidi. Inoltre, solo una minima parte del prodotto adulticida colpisce le zanzare bersaglio, mentre la quota maggiore dell’aerosol prodotto dalle macchine irroratrici si disperde nell’atmosfera oppure può depositarsi sulle colture di ortaggi e frutta. Pertanto, i trattamenti adulticidi sono misure da adottarsi solo in casi specifici e in contesti mirati.