A guidare la struttura è la dottoressa Ulpjana Gjondedaj. Il dr. Marco De Prizio: «Un tassello importante per il nostro ospedale nella lotta contro i tumori al seno».
È la dottoressa Ulpjana Gjondedaj la nuova direttrice dell’Unità operativa semplice dipartimentale (UOSD) di Chirurgia Senologica dell’ospedale di Arezzo che la guiderà per i prossimi cinque anni. La UOSD Chirurgia Senologica è inserita all’interno del Dipartimento Chirurgia generale e d’urgenza e delle malattie dell’apparato digerente, diretto dal dr. Andrea Coratti, e afferisce all’Area dipartimentale Chirurgia generale e d’urgenza – Area Provinciale Aretina diretta dal dr. Marco De Prizio.
La nomina della dr.ssa Gjondedaj, fino ad ora dirigente medico titolare dell’incarico professionale di Chirurgia oncoplastica senologica, è avvenuta a seguito di selezione interna.
Quarantuno anni, laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Firenze, dove si è specializzata in chirurgia generale, la dottoressa Gjondedaj si è formata presso la S.O.D Breast Unit AOU Careggi diretta dal dr. Orzalesi e prima ancora alla S.O.D Chirurgia oncologica ad indirizzo robotico diretta dal dr. Coratti, quindi nel 2018 arriva all’ospedale San Donato di Arezzo alla UOC Chirurgia generale e d’Urgenza diretta dal dr. Marco De Prizio.
«La conferma di questa UOSD è un momento molto importante e rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la chirurgia senologica di Arezzo e del territorio provinciale oltre che il riconoscimento dell’attività svolta in questo settore dai nostri professionisti ospedalieri – dichiara il dr. Marco De Prizio – . L’ospedale San Donato è stato fra i primi ospedali, insieme a Firenze, a fare lo screening radiologico per il tumore alla mammella tanto che fu proprio per questo tipo di patologia che, nella struttura del vecchio ospedale, oltre trent’anni fa il Calcit costruì il suo primo centro oncologico che poi, nel corso degli anni, si è esteso alla diagnosi e cura di tutti i tipi di tumore. La conferma di questa UOSD è un tassello importante per l’ospedale di Arezzo e il riconoscimento di quanto già si sta facendo: nella nostra struttura ospedaliera, infatti, si applicano gli stessi protocolli per il trattamento e la cura dei tumori seguiti in centri più grandi come quelli di Milano, Firenze e Siena».
«Ad Arezzo – prosegue il dr. De Prizio – abbiamo strumentazioni moderne per lo screening, chirurghi senologici e plastici ed oncologi di altissimo livello che costituiscono la Breast Unit, l’unità senologica, grazie ai quali è possibile riconoscere tempestivamente il tumore alla mammella e trattarlo in un percorso dedicato e personalizzato come da indicazioni Europee e della Rete Senologica Toscana senza doversi spostare in altre città».