Un modello vincente tra Territorio e Ospedale che unisce risparmio, qualità e vicinanza ai pazienti anziani
L’esperienza della Telemedicina nuorese nelle pagine del prestigioso “Giornale Italiano di Cardiologia” di agosto 2025.
L’articolo scientifico “Telemonitoraggio nello scompenso cardiaco: metodologia e risultati di due anni di esperienza della ASL Nuoro”, a firma del Dott. Mauro Pisano, Direttore della Cardiologia e del Dipartimento Area Medica, è anche consultabile online al seguente link
Di fatto è il primo studio in Italia che documenta in modo sistematico i benefici clinici ed economici di un modello di assistenza territoriale evoluto per i pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico.
Un gioco di squadra tra territorio e ospedale
«Il progetto – spiega il Dott. Gianluca Doa, Direttore della Struttura Complessa Qualità, governo clinico e gestione dei processi clinici e logistici, che sovrintende la Centrale di telemonitoraggio, con sede al piano 3 di via Demurtas – è il frutto di una forte sinergia tra tutte le componenti del sistema sanitario locale. Infermieri di comunità, Case della Comunità, cardiologi territoriali, Distretti Socio Sanitari, Direzione della ASL e Ospedale San Francesco hanno operato come un’unica squadra, coordinata e coesa. È la dimostrazione concreta che il dialogo tra ospedale e territorio non è solo possibile, ma anche vincente».
Un investimento che triplica il risparmio
Il programma di telemonitoraggio attivato dalla ASL di Nuoro prevede una spesa di circa 1000 euro per paziente, ma permette di risparmiare fino al triplo, soprattutto grazie alla drastica riduzione dei ricoveri ospedalieri evitati. Questo significa meno giorni in ospedale, meno accessi in pronto soccorso e un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili.
Più consapevolezza, più salute
Il progetto ha coinvolto centinaia di pazienti, in larga parte anziani e fragili, che hanno imparato a monitorare i propri parametri vitali da casa, supportati da dispositivi semplici e intuitivi. Il risultato? Un’alleanza terapeutica solida, un forte miglioramento della consapevolezza della propria malattia e una altissima aderenza alla terapia farmacologica, con valori che superano l’85% per i farmaci salvavita.
Una sanità più intelligente e più equa
L’esperienza di Nuoro dimostra che è possibile garantire un’assistenza di qualità anche nei territori difficili da raggiungere, in zone montane o a bassa densità abitativa, dove spesso i servizi sono più frammentati. Questo modello rappresenta un esempio concreto di sanità equa e inclusiva, che si prende cura delle persone dove vivono, senza obbligarle a spostamenti continui.
Un nuovo modo di usare l’ospedale
Grazie al monitoraggio remoto, si è ottenuta una riduzione dei ricoveri in area medica e una razionalizzazione dei ricoveri in Cardiologia, che oggi si concentra solo sui casi più complessi, come quelli che richiedono impianti di defibrillatori, angioplastiche o ablazioni. L’ospedale torna così ad essere un luogo per la terapia intensiva e non per la gestione ordinaria della cronicità.
Verso il futuro: un nuovo paradigma per le cronicità. La soddisfazione del Commissario Straordinario
«In un’Italia sempre più anziana – conferma il Dott. Angelo Zuccarelli, Commissario Straordinario dell’ASL n. 3 di Nuoro -, non possiamo pensare di rispondere alla sfida delle malattie croniche con più posti letto e più medici, perché non è sostenibile. Serve un nuovo modello di presa in carico proattiva, in grado di anticipare i problemi e agire prima che diventino emergenze. Questo progetto è il primo passo di un sistema che sarà esteso anche ad altre cronicità, come diabete e BPCO, secondo una logica di continuità, innovazione e responsabilità sociale».