Nursing Up. Report 2025: “Italia tra gli ultimi posti in Europa per numero di infermieri”

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De Palma: “Non ci sono più alibi. I nostri numeri certificano una crisi strutturale profonda, che rischia di diventare irreparabile. Manca all’appello un esercito di 175mila infermieri”

ROMA 8 LUG 2025 – «Dal nostro ultimo report-approfondimento, elaborato nel 2025 dal Nursing Up su base confronto dati OCSE ed Eurostat, emerge un dato ancor più allarmante rispetto a quanto finora dichiarato dalle istituzioni: l’Italia si attesta tra i 6,2 e i 6,4 infermieri per 1.000 abitanti, un valore leggermente peggiorativo rispetto al 6,5 per 1.000 abitanti enunciato nei mesi scorsi a livello ufficiale.

Siamo di fronte a una carenza strutturale profonda, che indebolisce giorno dopo giorno la sanità pubblica e compromette il diritto alla salute. Non ci sono più margini per ignorare la realtà», dichiara Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up.

Ne discende una classifica europea che vede l’ Italia tra gli ultimi

Classifica europea – Infermieri per 1.000 abitanti
(Fonte: OCSE/Eurostat, elaborazione Approfondimento/Report Nursing Up 2025)

  1. Svizzera – 18,37
  2. Norvegia – 18,01
  3. Islanda – 15,63
  4. Finlandia – 14,26
  5. Lussemburgo – 12,80
  6. Irlanda – 12,06
  7. Germania – 11,08
  8. Paesi Bassi – 11,08
  9. Belgio – 11,07
  10. Svezia – 10,85
  11. Austria – 10,48
  12. Slovenia – 10,47
  13. Danimarca – 10,10
  14. Francia – 9,66
  15. Repubblica Ceca – 8,66
  16. Regno Unito – 8,46
  17. Lituania – 7,30
  18. Portogallo – 7,08
  19. Estonia – 6,50
  20. Italia – 6,2 / 6,4
  21. Spagna – 6,00
  22. Ungheria – 5,60
  23. Slovacchia – 5,40
  24. Polonia – 5,10
  25. Lettonia – 4,20
  26. Grecia – 3,40
  27. Turchia – 2,40

«Per allinearci agli standard europei, lo diciamo da tempo – spiega De Palma – servirebbero almeno 175.000 infermieri in più. Un vuoto che si allarga ogni anno, alimentato dalla fuga dei professionisti, dai ritmi insostenibili e dalla mancanza di investimenti adeguati».

Formazione: Italia immobile da oltre un decennio

Tra i 23 Stati UE per cui sono disponibili i dati, l’Italia è quintultima per numero di laureati in infermieristica: solo 17 ogni 100.000 abitanti nel 2020, a fronte di una media europea nettamente più alta.

Nel periodo 2010–2020, il nostro Paese è rimasto fermo, mentre in altri Stati, come Malta e Ungheria, il numero di laureati è più che triplicato. La Svizzera guida con 112.

G7: ultimi anche tra le potenze mondiali

Già nel confronto con i Paesi del G7 (dati OCSE 2022), l’Italia era ultima per numero di infermieri per 1.000 abitanti (6,6), dietro Regno Unito (8,7), Giappone (12,1), Germania e Stati Uniti.

Ancora peggio sul fronte della formazione: 17 laureati ogni 100.000 abitanti in Italia, contro i 38 della Francia e i 65 degli Stati Uniti.

Retribuzioni basse, attrattività a picco

Secondo OCSE, gli infermieri italiani guadagnano in media 32.600 euro annui, ben al di sotto della media UE di 39.800 euro. I colleghi in Lussemburgo arrivano a 79.000 euro, in Belgio a 72.000, nei Paesi Bassi a 54.000.

«Anche il rinnovo del contratto non basta a colmare un divario così marcato. I giovani se ne vanno, e chi resta è stanco, sottopagato, spesso non riconosciuto», commenta De Palma.

Corte dei Conti e FoSSC: un allarme trasversale

Nella recente udienza sul Rendiconto generale dello Stato, la Corte dei Conti ha definito le liste d’attesa “un fenomeno vergognoso per un Paese civile”.

Il Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari (FoSSC) ha ribadito che la carenza di infermieri è il vero nodo strutturale del sistema, chiedendo interventi rapidi e mirati per salvaguardare l’intero impianto dell’assistenza sanitaria pubblica.

De Palma: “Serve un piano straordinario nazionale”

«La politica ha finito il tempo delle scuse. Servono azioni vere: una riforma strutturale della professione infermieristica, investimenti stabili, una nuova visione che riconosca il valore di chi ogni giorno tiene in piedi ospedali, case della salute, RSA, pronto soccorso», conclude De Palma.

«Senza infermieri, l’Italia si svuota. Il SSN si regge sul sacrificio di donne e uomini stanchi e soli. Ignorare questa verità è un atto di irresponsabilità nazionale».

UFFICIO STAMPA SINDACATO NURSING UP

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