CECINA, 14 novembre 2025 – Nei giorni 10 e 12 novembre, nell’Auditorium Comunale di Via Verdi a Cecina, si è svolto il corso di formazione rivolto a dodici operatori degli uffici anagrafe dei Comuni di Cecina, Bibbona, Montescudaio e Guardistallo, con l’obiettivo di promuovere in maniera sempre più efficace l’assenso alla donazione di organi e tessuti da parte dei cittadini in occasione del rinnovo della carta d’identità. L’iniziativa si inserisce infatti nella “campagna di formazione personale anagrafi” del Centro Regionale Trapianti della Toscana, parte di un più ampio programma nazionale finalizzato alla definizione di strategie formative uniformi, approfondite e calibrate sui dati specifici di ciascun territorio.
“Promuovere la donazione – spiega Luigi Franchini, direttore dell’Educazione e Promozione della Salute dell’Azienda USL Toscana nord ovest – significa promuovere una cultura di solidarietà e responsabilità collettiva. Ogni cittadino ha il diritto di essere informato in modo chiaro e ogni operatore pubblico ha il compito di favorire una scelta consapevole, perché dietro un “sì” alla donazione c’è la possibilità concreta di salvare vite umane. L’iniziativa, fortemente voluta dalla Sindaca di Cecina, Lia Burgalassi, e sostenuta dalla Direttrice Generale dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest, Maria Letizia Casani, nasce dalla necessità di contrastare il calo dei consensi registrato negli ultimi anni e di rafforzare il ruolo strategico degli uffici anagrafe nella diffusione della cultura della donazione. Per questo ringrazio, oltre al personale dell’Azienda sanitaria, tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione del percorso formativo come la dottoressa Alessandra Cheli, Dirigente del Settore III – Affari Generali e Servizi alla Collettività, e la consigliera comunale Meris Pacchini, il cui contributo ha reso possibile un’iniziativa di grande valore civico e sanitario per l’intero territorio”.
Nel corso degli incontri, Luigi Franchini e la sindaca Lia Burgalassi hanno condiviso con i partecipanti le motivazioni che hanno portato all’organizzazione del percorso formativo, ribadendo quanto sia cruciale un’informazione corretta e capillare. Le relatrici Arianna Precisi o Procissi, direttrice del Laboratorio Trapianti e responsabile del Coordinamento del Procurement di organi e tessuti dell’Area Vasta Nord-Ovest Toscana, ed Elena D’Imporzano, coordinatrice del Procurement presso l’Ospedale di Livorno, hanno illustrato il quadro normativo e il suo impatto nella quotidianità degli operatori.
Nel corso della giornata sono intervenute anche le referenti della UOS Educazione e Promozione della Salute della Zona Valli Etrusche, Nicoletta Cioli e Arianna Moretti, che hanno presentato ai partecipanti i rappresentanti delle associazioni AIDO, con Marta Pompizzi, e dell’associazione VITE Onlus, con Fausto Garlandini e Andrea Quiriconi, offrendo ulteriori punti di riferimento territoriali per cittadini e operatori interessati ad approfondire il tema della donazione di organi e tessuti. Il secondo incontro ha previsto la partecipazione di un operatore esperto, che ha approfondito gli aspetti operativi e comunicativi legati alle procedure in essere, contribuendo a rafforzare le competenze indispensabili per un corretto accompagnamento del cittadino nel momento della scelta.
Come funziona. Con l’introduzione del progetto “Una scelta in Comune” (L. 98/2013), gli uffici anagrafe raccolgono e registrano la volontà dei cittadini in merito alla donazione di organi e tessuti al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità. Le dichiarazioni confluiscono nel Sistema Informativo Trapianti, che raccoglie tutte le volontà espresse a livello nazionale. Circa il 90% delle registrazioni presenti nel SIT deriva proprio dalla scelta compiuta al Comune, modalità divenuta prevalente soprattutto grazie alla diffusione della carta d’identità elettronica e all’impegno costante del personale amministrativo. La promozione della cultura della donazione e l’informazione ai cittadini rappresentano inoltre un compito istituzionale previsto dalla legge 1 aprile 1999, n. 91, che attribuisce al Ministero della Salute e al Centro Nazionale Trapianti un ruolo guida nel sostenere il sistema trapiantologico.