Manovra. Nursing Up: “La vera emergenza da sanare è quella della professione infermieristica”

ROMA, 13 OTT 2025 – «Il dibattito sulla sanità pubblica e sulla prossima legge di bilancio è entrato nel vivo, ed è giusto che ogni professione sanitaria rivendichi i propri diritti. Ma i numeri vanno raccontati per quelli che sono: in Italia i medici sono già 5,3 ogni 1.000 abitanti, ben oltre la media europea di 4,07, mentre gli infermieri sono solo 6,86 ogni 1.000, contro una media UE di 8,26. Con un rapporto infermieri/medici fermo a 1,3 rispetto al 2,1 dell’Ocse, il nostro sistema rischia di collassare», dichiara Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up.

In parole povere, se qualcuno non lo ha ancora compreso, è palese che la vera emergenza, la priorità da sanare, è quella della professione infermieristica!

«Il Rapporto Agenas ci ricorda che entro il 2035 circa 78mila infermieri raggiungeranno l’età pensionabile: una vera e propria gobba pensionistica che rischia di lasciare reparti scoperti e intere aree del Paese senza assistenza. A questo si aggiunge il dato del 2025, con un crollo dell’11,3% delle iscrizioni a Infermieristica: 18.790 domande contro 20.409 posti, per la prima volta con un rapporto domande/posti sotto l’unità, pari a 0,9. Un fenomeno che, sommato agli abbandoni in itinere, ci consegna un futuro fatto di corsi svuotati e di giovani che non arriveranno mai a lavorare nel SSN».

«Non meno allarmante è il quadro economico. Gli infermieri hanno perso oltre il 7% del potere d’acquisto negli ultimi anni, mentre lo stipendio medio si ferma a 32.400 euro lordi annui, contro i quasi 40.000 euro della media europea: un divario di più di 7.000 euro, pari a un -20%, che pesa su ogni busta paga e che spinge molti professionisti a guardare all’estero. Intanto, i carichi di lavoro restano insostenibili: nei pronto soccorso un singolo infermiere gestisce fino a 12 pazienti contemporaneamente, e nelle RSA i numeri sfiorano i 30 assistiti per turno».

«Se non si interviene con misure concrete – stipendi competitivi, borse di studio aggiuntive, condizioni di lavoro dignitose – la voragine stimata di 175mila infermieri mancanti continuerà ad allargarsi», conclude De Palma. «La politica non dimentichi che senza infermieri non ci sarà alcuna sanità pubblica funzionante. Ospedali, case di comunità, riforme e piani di assunzioni resteranno solo pericolosi e drammatici annunci vuoti».

Notiziario

Archivio Notizie