ROMA 11 OTTOBRE 2025 – L’Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti (AISI) esprime forte preoccupazione e contrarietà rispetto alla decisione varata dalla Regione Lazio che consente l’esecuzione di elettrocardiogrammi, holter cardiaci e holter pressori direttamente nelle farmacie di comunità, con accesso tramite impegnativa del medico di base.
Per AISI si tratta di un provvedimento che crea una gravissima disparità di trattamento tra le strutture sanitarie private accreditate e autorizzate, soggette a rigidi requisiti normativi e obblighi di integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), e le farmacie, che invece verrebbero esentate da tali vincoli pur rilasciando a tutti gli effetti referti diagnostici.
«Siamo di fronte a una situazione che definirei paradossale – dichiara Karin Saccomanno, Presidente AISI –. Oggi, nelle strutture accreditate del Lazio, l’integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico è obbligatoria, ed è giusto che sia così. Ma se una farmacia, senza alcun percorso autorizzativo equiparabile, può consegnare un referto di holter o un ECG senza integrarlo nel FSE, allora il principio di equità viene completamente disatteso. È un’ingiustizia e un pericoloso precedente».
«Le imprese sanitarie private hanno investito per anni in requisiti tecnologici, sicurezza, tracciabilità dei dati e personale qualificato – aggiunge Giovanni Onesti, Direttore generale AISI –. Non è accettabile che, mentre noi siamo vincolati a normative stringenti, altri operatori possano muoversi senza gli stessi obblighi. Si rischia di alterare il mercato e soprattutto di compromettere la qualità e la sicurezza dell’assistenza ai cittadini».
«Il principio è chiaro e non negoziabile – conclude Fabio Vivaldi, Segretario generale AISI –: stesse regole per la stessa prestazione. Nessuno contesta l’importanza di avvicinare i servizi sanitari al cittadino, ma ciò non può avvenire sacrificando i livelli essenziali di assistenza e i criteri di responsabilità clinica. Il 2 dicembre attendiamo con fiducia la decisione del Tar Lazio sul ricorso presentato dall’UAP, Unione Ambulatori e Poliambulatori privati autorizzati e privati convenzionati, di cui siamo parte integrante, al quale ci siamo uniti, perché riteniamo cruciale ristabilire regole eque e tutelare sia i cittadini sia gli operatori seri che lavorano nel rispetto delle norme».
AISI ribadisce il proprio impegno a favore di un sistema sanitario di prossimità realmente equo, innovativo e sicuro, dove la telemedicina sia strumento di crescita e non scorciatoia normativa.