Siracusa, 8 ottobre 2025 – In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si celebra il 10 ottobre con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza e combattere lo stigma, l’Asp di Siracusa annuncia l’avvio del progetto “Famiglie in Rete: percorsi di sostegno nella salute mentale”.
L’iniziativa, coordinata dal Dipartimento Salute Mentale diretto da Rosario Pavone, fa parte del Programma Nazionale Equità nella Salute (PNES) ed è specificamente dedicata al sostegno dei familiari dei pazienti con patologie psichiatriche. Dalle ore 10 alle ore 12 del 10 ottobre, nella sede del Centro Salute Mentale di viale Tica 39 a Siracusa, coloro che sono interessati potranno ricevere materiale informativo sul progetto e prenotare una consulenza. Inoltre, è già attivo un servizio informativo e di ascolto telefonico dedicato, al numero 345.8625792, contattabile dalle ore 9 alle 12 da lunedì a venerdì, che include anche l’opzione di comunicazione a mezzo Whatsapp.
“Il progetto, nasce dalla necessità di fornire un supporto strutturato – sottolinea Rosario Pavone –. Nonostante il loro ruolo centrale i familiari dei pazienti psichiatrici ricevono parzialmente un adeguato supporto psicologico, psicoeducativo e relazionale da parte dei servizi innescando sentimenti di frustrazione, depressione e abbandono. Grazie a questo progetto potranno avere la giusta attenzione”.
“Famiglie in Rete” prevede l’attivazione di sportelli di ascolto in diverse aree del territorio, offrendo mediazione psicologica, supporto sociale e consulenza orientativa. Il progetto rafforza, inoltre, la collaborazione tra gli operatori dei tre Moduli Dipartimentali di Siracusa, Augusta – Lentini, Avola – Noto e le strutture riabilitative, CTA, Comunità Alloggio, i Servizi Sociali comunali e gli Enti del Terzo Settore.“Con l’avvio di “Famiglie in Rete” l’Asp di Siracusa compie un passo fondamentale nel rafforzamento dell’assistenza in ambito psichiatrico – dichiara il direttore generale Alessandro Caltagirone –. Un sistema sanitario moderno e inclusivo non può limitarsi alla cura del paziente, ma deve necessariamente prendersi carico dell’intero nucleo familiare, attore fondamentale del processo di cura e riabilitazione. Investire nel benessere dei caregiver significa investire nella salute dell’intera comunità e contrastare l’isolamento sociale che spesso accompagna le malattie mentali. Questo progetto è l’espressione tangibile del nostro impegno per una equità nella salute”.