Lettera di Leonida Iannantuoni (Presidente ASSIMEFAC) sulla morte di Maddalena Carta

“Non avremmo mai voluto leggere e commentare la morte di una giovane collega come Maddalena Carta.

Oggi, sempre più spesso, politici e funzionari del SSN e parte dei media,  dipingono il medico di famiglia, come la figura meno impegnata nell’ambito del pianeta salute.
Si sente, a tutti i livelli,  di parlare di impegno orario minimo, di deresponsabilizzazione che passa tramite la sempre più frequente compilazione di una prescrizione, spesso inappropriata, di visita specialistica e/o di accertamenti diagnostici costosi ed inutili.

Si arriva  a cambiare la realtà dei fatti,  lasciando  credere che, per nessun motivo il medico di famiglia lascerebbe il proprio studio e non visiterebbe a domicilio
Sempre più spesso, la figura del medico di medicina generale  è vista,  dalla parte pubblica, come manodopera gratuita su cui riversare incombenze burocratiche che nulla hanno a che vedere con la clinica e con la salute del cittadino. Occorrerebbero, all’opposto, politiche attive per  indire concorsi ed assumere nuovo personale. Invece, abbiamo dovuto commentare la morte della giovane collega Maddalena Carta che  ha trascurato un proprio  malessere, per non lasciare da soli i propri pazienti.


Mai avremmo voluto cogliere  l’occasione di sussurrare ai denigratori di un’intera categoria “ abbassate il capo e vergognatevi”, la dottoressa Maddalena Carta non  era un medico di base ma un Medico di Famiglia, quella particolare specie di persone che antepone i propri pazienti a sé stessa. Maddalena Carta poteva  fare altre scelte perché, in base alle normative vigenti, avrebbe potuto comunicare all’ASL di doversi assentare e di non poter provvedere alla propria sostituzione; passando la patata bollente alla burocrazia.
Ma la dottoressa Maddalena Carta sapeva bene che neanche l’ASL  sarebbe riuscita a sostituirla. In definitiva non voleva creare, anche se non per colpa sua, un caso di malasanità, tanto cara a coloro che vogliono  far causa a medici e a ospedali.
La dottoressa Maddalena Carta ha pensato all’anziano, al paziente oncologico, al paziente cronico che in sua assenza sarebbero stati abbandonati. Maddalena Carta, nei suoi ultimi giorni, ha fatto scudo con sé stessa frapponendosi tra loro e  il Moloch della malattia e quello della burocrazia del SSN.

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