Chirurgia robotica in Versilia: un anno dopo. Importante evento sabato a Lido di Camaiore  

Lido di Camaiore, 30 settembre 2025 – “Chirurgia robotica in Versilia: un anno dopo”. Questo il titolo del convegno che si è svolto sabato 27 settembre all’Una Hotel Versilia di Lido di Camaiore, con il direttore della struttura di Anestesia e rianimazione dell’ospedale “Versilia” Tommaso Angelini come responsabile scientifico.

La piattaforma, collocata all’ospedale Versilia, per la sua posizione baricentrica rispetto alla rete ospedaliera dell’Azienda sanitaria, rimane a disposizione di tutti professionisti del dipartimento chirurgico dell’Asl. Nel corso del primo anno di attività sono stati effettuati oltre 400 interventi robotici e il 98% delle procedure chirurgiche ha riguardato pazienti oncologici per i quali, grazie alla tecnica robotica, l’Azienda ha potuto ampliare l’offerta e dare un contributo importante all’abbattimento delle liste d’attesa. Un risultato eccezionale per il quale è doveroso ringraziare i chirurghi degli ospedali aziendali, gli anestesisti gli infermieri e gli ingegneri di supporto alla programmazione chirurgica che hanno contribuito e lavorato insieme all’implementazione di questo modello.

Le applicazioni cliniche appartengono sia alla chirurgia generale che alla chirurgia specialistica. Quindi la collocazione nel Blocco operatorio condiviso è ottimale perché garantisce l’accesso a tutti i professionisti. Nel primo anno di attività sono stati raggiunti gli standard assistenziali attesi e documentata l’effettiva funzionalità della rete chirurgica in grado di assicurare accesso e mobilità dei pazienti nell’ambito dei volumi attesi.

Nel corso dell’evento si è discusso su come si può lavorare per migliorare e supportare concretamente il lavoro clinico. Un ampio spazio è stato dedicato, infatti, al ruolo delle competenze tecniche e dell’ingegneria gestionale, considerati elementi chiave per tradurre l’innovazione in risposte efficaci al bisogno del sistema sanitario.

La riflessione è quindi estesa al più ampio scenario dell’innovazione in sanità, mettendo in luce il ruolo dei professionisti e l’urgenza di aggiornare i modelli valutativi oggi in uso.

Nello specifico, dopo i saluti di benvenuto del direttore sanitario aziendale Giacomo Corsini, della direttrice sanitaria del “Versilia” Grazia Luchini e dello stesso Tommaso Angelini, si è svolta la prima sessione dell’evento, moderata proprio dalla dottoressa Luchini e dal dottor Corsini, in cui si è parlato dell’attività della prestigiosa Scuola Robotica di Grosseto, diretta da Andrea Coratti, che si conferma punto di riferimento internazionale, avendo formato in quasi 20 anni oltre 900 chirurghi da oltre 25 Paesi. A parlare di questa importante realtà è stato il medico grossetano Giuseppe Giuliani.

Domenica Mamone, direttrice della struttura di Farmaceutica – Gestione Dispositivi Medici di AOU Pisana e componente del Comitato Tecnico Scientifico del Polo Regionale di Chirurgia Robotica, ha affrontato il delicato tema della “sostenibilità a 360 gradi”.

Il direttore dell’area aziendale delle Specialistiche chirurgiche Maurizio De Maria ha fatto il punto del percorso robotico a livello aziendale, ricordando – oltre ai buoni risultati che si stanno ottenendo al “Versilia” – la funzionalità del robot installato all’ospedale di Livorno grazie ad un accordo con ENI e anche la recente inaugurazione, sempre a Livorno, del totem “Octopus” (donato dalla “Castagneto Banca 1910”) per l’introduzione della telemedicina nel percorso di chirurgia robotica.

La nuova apparecchiatura di televisita e teleconsulto consente ai pazienti di poter essere seguiti costantemente dalla propria équipe chirurgiche anche se operati in altra sede rispetto a quella di riferimento. Un altro totem “Octopus” è previsto anche al “Versilia”, mentre le stazioni di controllo saranno 4 e, oltre a Livorno e Versilia, potranno essere utilizzate anche negli ospedali di Massa e Lucca. In questo modo l’attività robotica, seppur concentrata in due sedi potrà essere a disposizione di più medici estendo così la disponibilità a molti più pazienti.

Nella seconda sessione – moderata dal direttore del dipartimento chirurgico aziendale Andrea Carobbi, dal direttore della Chirurgia del “Versilia” Marco Arganini e dal direttore dell’Urologia versiliese Sandro Benvenuti – si sono messe a confronto varie esperienze portate avanti a livello di Azienda USL Toscana nord ovest sulla Chirurgia robotica, con gli interventi dei chirurghi del “Versilia” Matteo Palmeri, di Lucca Giacomo Antonelli e di Prato Stefano Cantafio.

Il quadro dal punto di vista degli urologi è stato poi tracciato dal direttore dell’Urologia di Lucca Carlo Alberto Sepich e dal coordinatore del dipartimento attività chirurgia robotica di Prato Graziano Vignolini.

Per i ginecologi ha invece parlato Giovanna Simi, dell’ospedale di Lucca.

Nella terza sessione – moderata dal direttore del dipartimento aziendale di Emergenza Urgenza, area critica e blocco operatorio Paolo Carnesecchi e da Moira Borgioli, responsabile di Progettazione, qualità, ricerca e monitoraggio esiti assistenziali in ambito infermieristico –

Sono state approfondite le esperienze del team nella chirurgia robotica, con le relazioni degli anestesisti Irene Verona, responsabile del Blocco operatorio del “Versilia”, e Laura Campiglia, della struttura di Anestesia e rianimazione di Prato.

Per gli infermieri di Sala operatoria sono intervenuti Giulia Sereni (“Versilia”) e Donatella Granci (coordinatrice di sala operatoria a Prato).

Per il settore della Farmacia hanno fatto il punto della situazione Donatella Musetti (referente Farmaceutica Ospedaliera) Sara Toccafondi (direttrice della Farmacia ospedaliera di Prato).

Nella quarta sessione – moderata dalla direttrice sanitaria dell’ospedale Santo Stefano e della rete ospedaliera dell’Asl Toscana Centro Maria Teresa Mechi e ancora da Grazia Luchini – si è parlato della governance in chirurgia robotica con un “focus” sulla gestione operativa, grazie agli interventi di Fabiola Sassone (ingegnere gestionale della struttura Programmazione e coordinamento della produzione) e del medico Beatrice Velpini.

Si è quindi svolta una tavola rotonda, moderata dalla dottoressa Luchini, a cui hanno partecipato Luca Lavazza (direttore della struttura complessa di igiene ospedaliera, nonché coordinatore per la rete ospedaliera dell’attività robotica), Monica Costa (della Direzione sanitaria del “Versilia”), Silvia Pagliantini (direttrice della struttura Innovazione e sviluppo dell’Azienda Ospedaliera Pisana) e ancora Domenica Mamone.

Nelle conclusioni, di cui si sono occupati Grazia Luchini e Tommaso Angelini, è stato sottolineato il valore della Chirurgia robotica come scelta alternativa alla chirurgia classica soprattutto per alcune specialità chirurgiche, con un significativo vantaggio, sia per gli operatori che, soprattutto, per i pazienti.

Il beneficio per chi si sottopone a questo tipo di interventi è sicuramente l’obiettivo fondamentale, che deve essere raggiunto a seguito di un corretto ed efficace percorso assistenziale. Ma non è l’unico plus che caratterizza l’utilizzo di tecnologie avanzate ed efficaci quali la Chirurgia robotica.

Accanto ai vantaggi per il paziente è infatti necessario valutare e considerare, anche e soprattutto in un’ottica di Health Technology Assessment (HTA) i molteplici benefici economici, sociali ed organizzativi che possono essere legati all’utilizzo di queste moderne tecnologie. Lo sviluppo di tali modelli organizzativi e gestionali, come dimostrato dalla quasi totalità dei lavori scientifici, si traduce in una riduzione delle giornate di degenza, in una riduzione delle complicazioni post-chirurgiche e in un incremento della sicurezza con una riduzione dei costi che – in centri con adeguata produttività – compensa, anche nel breve periodo, l’investimento effettuato per l’acquisto e la manutenzione della attrezzatura robotica.

Trattandosi di tecnologia innovativa – è stato anche evidenziato – le competenze e le esperienze necessarie al suo utilizzo non sono diffuse e devono essere acquisite. Un approccio strutturato alla formazione è indispensabile per la riuscita del programma, in maniera da ottimizzare la curva di apprendimento e al contempo di minimizzare le complicanze post operatorie.

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