STUDIO NURSING UP: “80% condizioni di vita dei pazienti dipende dal benessere sociale e lavorativo dei professionisti sanitari”

ROMA, 29 SETTEMBRE 2025 – Il Nursing Up torna a lanciare l’allarme: senza la tutela degli infermieri non può esserci qualità nelle cure. Secondo uno studio internazionale pubblicato su PubMed ed elaborato dal sindacato, i determinanti sociali della salute incidono fino all’80% sugli esiti clinici. “Se non difendiamo i nostri professionisti – avverte il presidente Antonio De Palma – non difendiamo i pazienti”.

La carenza di personale resta drammatica: a livello mondiale mancano 5,8 milioni di infermieri, in Italia lo squilibrio rispetto agli standard europei è di 175.000 unità. Nei pronto soccorso un singolo infermiere segue fino a 15 pazienti (lo standard è 6), nelle RSA si arriva a 30. Ogni anno si contano 160.000 episodi di aggressione e nei soli primi nove mesi del 2024 hanno abbandonato la professione oltre 20.000 professionisti.

“Questa non è più una battaglia di categoria – sottolinea De Palma – ma un problema di salute pubblica. Senza condizioni di lavoro dignitose e sicure, senza stipendi adeguati e carriere trasparenti, la qualità dell’assistenza e la sicurezza dei cittadini non possono essere garantite”.

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato nuove risorse in legge di bilancio, oltre ai 4 miliardi già stanziati per il 2026, con l’impegno ad assumere personale e rendere più attrattiva la professione. Nursing Up apprezza il segnale ma chiede risposte immediate e strutturali: “Non servono promesse – conclude De Palma – servono investimenti concreti per fermare la fuga dalla professione. 

L’erosione silenziosa della professione infermieristica è la vera emergenza sanitaria del Paese”.

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