A dirlo è la classifica dei World’s Best Specialized Hospitals 2026. Per il Papa Giovanni XXIII di Bergamo arriva una conferma anche dalla classifica dei World’s Best Smart Hospitals 2026, che certifica gli ospedali leader nell’innovazione sanitaria e nelle tecnologie avanzate per migliorare i risultati per i pazienti
Bergamo, giovedì 11 settembre 2025 – Due specialità nella ‘top ten’ italiana (Cardiologia e Cardiochirurgia), altre due tra le prime sette (Pneumologia e Gastroenterologia). È la fotografia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII che arriva dalla nuova edizione dei World’s Best Specialized Hospitals 2026, il prestigioso ranking internazionale curato da Newsweek con Statista, che ogni anno seleziona i migliori ospedali al mondo.
La novità è l’ingresso della Pneumologia tra le sette Unità italiane premiate e tra le 150 migliori globali. Unica struttura complessa in provincia, dispone di 20 posti letto ordinari e 4 di semintensiva: ogni anno ricovera oltre 1.000 pazienti, esegue attività interventistica del polmone, della pleura e del mediastino, effettua più di 18.000 visite e tratta insufficienza respiratoria, BPCO, infezioni polmonari, pneumopatie interstiziali e allergiche. Fa parte della Lung Cancer Unit e gestisce i pazienti da trapianto polmonare. È tra i pochi centri lombardi autorizzati a certificare e prescrivere farmaci per la fibrosi polmonare idiopatica.
La Cardiologia si conferma tra le prime 10 in Italia (nona su circa 800 strutture) e tra le migliori al mondo, da sei anni consecutivi. La Cardiochirurgia è al 10° posto in Italia e,per il quinto anno di seguito, tra le prime dieci a livello nazionale e tra le prime 150 globali. La Gastroenterologia, presente in classifica da cinque anni consecutivi, conferma il trend di crescita tra i centri d’eccellenza mondiali e mantiene il settimo posto in Italia. Il Papa Giovanni XXIII si distingue nella cura delle patologie epatiche, gastrointestinali e oncologiche, oltre che nei trapianti.
Le classifiche sono l’esito della selezione basata su una rigorosa metodologia elaborata da Statista, una delle più quotate agenzie globali di ‘data analysis’. I ranking internazionali si basano sia su parametri reputazionali, ottenuti dal giudizio di decine di migliaia di esperti da 30 Paesi, sia sulla misurazione di valori di risultato e di performance, come le certificazioni di qualità e gli strumenti di misurazione dell’efficacia delle cure (PROMs). Cardiologia, Pneumologia e Gastroenterologia del Papa Giovanni XXIII hanno ottenuto 2 galloni su 3 per questo indicatore, unico risultato in Italia per le rispettive categorie.
L’Ospedale di Bergamo entra inoltre per la quarta volta consecutiva nei World’s Best Smart Hospitals, tra i 18 italiani selezionati. La classifica premia gli ospedali che mettono a disposizione del paziente le migliori tecnologie nei percorsi clinici di diagnosi e cura: telemedicina, Intelligenza Artificiale, robotica, sistemi informatici certificati e tecnologie per la sicurezza clinica.
Entrambe le classifiche sono state pubblicate mercoledì 10 settembre 2025 sulla prestigiosa rivista statunitense Newsweek. Soddisfazione per questo risultato arriva da Francesco Locati, Direttore Generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII:«Siamo particolarmente orgogliosi per l’ingresso della Pneumologia tra le migliori specialità a livello internazionale: un riconoscimento che premia il lavoro di diagnosi e cura del tumore del polmone e, più in generale, delle patologie dell’apparato respiratorio. La conferma di Cardiologia, Cardiochirurgia e Gastroenterologia, che consolidano la loro posizione di eccellenza, è un ulteriore motivo di orgoglio. Il duplice risultato che arriva da queste autorevoli classifiche internazionale appartiene a tutti i nostri professionisti – medici, infermieri, tecnici, personale delle professioni sanitarie e tutti gli operatori e i dipendenti – che ogni giorno si prendono cura dei pazienti con dedizione e competenza. È anche il frutto di un ospedale che investe in tecnologia avanzata, dall’intelligenza artificiale alla robotica, dalla telemedicina ai sistemi digitali di sicurezza clinica: strumenti che non sono un fine in sé, ma che ci permettono di offrire cure più sicure, efficaci e personalizzate. La strada che stiamo percorrendo è quella di una sanità orientata al valore, il Value Based Healthcare Management, che misura la qualità delle cure non solo in termini di attività erogata, ma soprattutto di risultati concreti per le persone. E il giudizio che più ci spinge a migliorare rimane quello dei pazienti. La loro fiducia quotidiana è per noi il riconoscimento più prezioso».