Roma, 4 settembre 2025 – «Accogliamo con cauta soddisfazione l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del Ddl Delega sulle professioni sanitarie che prevede, tra le altre cose, la limitazione della responsabilità penale alla sola colpa grave – dichiara Guido Quici, Presidente del sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED -. Tuttavia, nel testo che abbiamo visionato è assente la definizione di colpa grave, che sarà qualificata di volta in volta dal giudice. C’è dunque il rischio che, nel concreto, in caso di contenzioso per i medici non cambi nulla: il medico dovrà comunque affrontare un processo e il giudice dovrà stabilire se una certa condotta colposa ha il carattere della gravità, tenendo anche conto della carenza di personale, della limitatezza delle conoscenze scientifiche, della concreta disponibilità di terapie adeguate, delle situazioni di urgenza o emergenza, ecc. Per questo riteniamo fuorviante la definizione di scudo penale: di fatto, non c’è alcuno scudo. La Commissione Nordio, invece, nella sua proposta di riforma della responsabilità professionale, aveva quantomeno tentato di delineare le fattispecie in cui il professionista sanitario è chiamato a rispondere per colpa grave».
«Apprezziamo poi la volontà di prevedere incentivi in favore del personale sanitario e la razionalizzazione delle attività amministrative volte all’ottimizzazione dei tempi di lavoro – aggiunge Quici – ma nutriamo delle perplessità in merito all’intenzione di rivedere l’apparato sanzionatorio disciplinare, che nel rapporto di lavoro dipendente è materia di competenza contrattuale, e alla proposta di introdurre forme di lavoro flessibile per gli specializzandi. Su questi temi ci riserviamo di leggere nel dettaglio i decreti legislativi prima di esprimere un parere più articolato».