Roma, 9 luglio 2025 – Oggi, presso l’Aula Magna “Agazio Menniti” dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini si è svolto il convegno dal titolo “Lung Cancer Screening European Expert Summit – L’implementazione della diagnosi precoce e dello screening in Europa: il progetto del San Camillo Forlanini”. Durante l’evento sono stati illustrati i risultati del programma di Diagnosi precoce del tumore al polmone, avviato sei mesi fa presso il San Camillo e rivolto alla fascia di popolazione più a rischio – i forti fumatori over 55 -, e che ha consentito l’identificazione di neoplasie in fase iniziale in diversi pazienti, successivamente sottoposti con successo a trattamento chirurgico radicale.
La conferenza, organizzata e presieduta da Prof. Giuseppe Cardillo, direttore UOC Chirurgia Toracica dell’Azienda, ha visto la partecipazione di esperti nazionali e internazionali nel settore, oltre a rappresentanti di associazioni di pazienti e istituzioni sanitarie, tra cui il Prof. Ugo Pastorino, la Prof.ssa Giulia Veronesi, il Prof. Federico Spandonaro e rappresentanti di associazioni di pazienti europee come LuCE – Lung Cancer Europe. E’ stata un’importante occasione di confronto e discussione sulle strategie più efficaci per la prevenzione e la diagnosi precoce di questa patologia – ad oggi il tumore con il più alto tasso di mortalità – sui progetti sperimentali in corso in Italia e quelli più strutturati di screening polmonare già attivo in alcuni Paesi europei come Regno Unito, Polonia e Croazia. Inoltre il convegno si è pregiato della partecipazione del Capo di Gabinetto del Ministero della Salute Marco Mattei, del Senatore Luciano Ciocchetti – vicepresidente XII Commissione Affari Sociali, dell’Assessore regionale all’Inclusione Sociale e Servizi alla Persona Massimiliano Maselli, e del Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi.
Tumore al polmone in Italia: nel 70% dei casi la diagnosi arriva troppo tardi
Il tumore del polmone rappresenta una delle principali cause di morte oncologica in Italia, con oltre 44.000 nuove diagnosi e circa 36.000 decessi ogni anno. La diagnosi arriva spesso troppo tardi: nel 70% dei casi, i pazienti si presentano con il tumore in fase avanzata, quindi non operabile, e la sopravvivenza globale a 5 anni non supera il 16%. Tuttavia, screening mirati con TC torace a basso dosaggio nei forti fumatori si sono dimostrati in grado di ridurre la mortalità del 25%, con sopravvivenze fino al 90% nei casi diagnosticati precocemente. Nonostante queste evidenze, in Italia lo screening non è ancora inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). È attivo un progetto nazionale (RISP), ma in soli 18 centri. In risposta a questo l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini ha scelto di avviare un progetto sostenibile, aperto e basato sull’accesso volontario, rivolto alla popolazione a rischio. A soli sei mesi dal suo avvio, il progetto di diagnosi precoce del tumore polmonare dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini mostra risultati concreti, clinicamente rilevanti e una risposta molto positiva da parte della popolazione.
I numeri del San Camillo
Complessivamente 1.460 cittadini hanno compilato il questionario online – basato su criteri internazionali che valutano età e abitudine tabagica – disponibile sul sito dell’Azienda. Di questi 845 soggetti, il 58%, sono risultati idonei al programma e 440 hanno già effettuato la visita pneumologica (circa 70 al mese, svolte su base volontaria dal personale sanitario), i rimanenti verranno visitati a breve.
Sono state eseguite 308 TC torace a basso dosaggio (oltre 50 al mese), tutte valutate nell’ambito del team multidisciplinare coordinato dal prof. Cardillo. Al momento 11 pazienti hanno ricevuto indicazione chirurgica, 5 sono stati già operati, tutti con tecnica mini-invasiva. Di questi, quattro avevano un tumore polmonare in fase iniziale, di cui uno in stadio preinvasivo (con sopravvivenza post-operatoria a 5 anni del 99%), e gli altri 3 in stadio I, con un tasso di sopravvivenza media a 5 anni dell’85%. In altri tre pazienti sono stati riscontrati tumori sincroni (due renali, uno mammario) e un ulteriore paziente sarà sottoposto a intervento per timoma, il tumore del timo.
Un percorso semplice e accessibile
«Il progetto nasce dalla volontà del team multidisciplinare che ogni giorno affronta, purtroppo troppo spesso in fase avanzata, il tumore polmonare – spiega il Prof. Giuseppe Cardillo, coordinatore dell’iniziativa –. Il nostro obiettivo è cambiare paradigma: offrire ai forti fumatori una reale opportunità di diagnosi precoce».
«I cittadini a rischio – continua il Prof. Cardillo, past president della Società Italiana di Endoscopia Toracica e docente presso l’Università Unicamillus – possono accedere facilmente al progetto compilando un questionario online. I soggetti idonei ricevono automaticamente un appuntamento per la visita pneumologica, durante la quale vengono valutati tutti i fattori di rischio e prescritta la TC torace a basso dosaggio».
«Nel nostro percorso – aggiunge la dr.ssa Serena Ricciardi, dirigente medico della UOS Pneumologia Oncologica – valutiamo in modo completo la storia clinica e tabagica dei partecipanti, offrendo anche supporto per il trattamento del fumo».
«È infatti prevista – sottolinea la dr.ssa Stefania Greco, anch’essa dirigente della Pneumologia Oncologica – l’opportunità di accedere anche ai programmi di prevenzione primaria con supporto antitabagico».
La dr.ssa Teresa Pasquariello, dirigente medico della UOC Radiologia, evidenzia come «le TC torace vengano eseguite con bassissime dosi di radiazioni, grazie all’impegno dei radiologi e dei fisici sanitari della nostra Azienda, garantendo sicurezza ed efficacia».
«Nei casi di noduli molto piccoli e non palpabili – conclude la dr.ssa Sara Ricciardi, chirurgo toracico del San Camillo – è fondamentale un approccio integrato: collaboriamo con i medici nucleari e la radiologia interventistica per eseguire localizzazioni pre-operatorie con coloranti vitali e traccianti radioattivi, così da garantire resezioni complete e minimamente invasive».
«La diagnosi precoce, come quella del tumore al polmone, diventa simbolo di un modello virtuoso di sanità pubblica, orientato alla prevenzione, all’equità, alla responsabilità collettiva – sottolinea Angelo Aliquò, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini -. Garantire cure a tutti, indipendentemente dal reddito, dal luogo di nascita, dal livello di istruzione, è un principio che ci distingue, che affonda le sue radici nella Costituzione e che oggi va difeso con lucidità e determinazione. Agli amministratori della sanità spetta la responsabilità di rendere efficienti i processi, di innovare, di valorizzare le competenze, ma spetta a tutti noi, come comunità, difendere con forza il principio che la salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale».