Percentuali da record nel trattamento delle fratture collo femore
Si è appena concluso il primo trimestre dell’attività “FEMUR FAST TRACK UNIT” autorizzata, su proposta del Direttore del Dipartimento Funzionale Area Chirurgica Dr. Bruno Di Maggio, dal Direttore Generale dell’ASL CE, Dr. Amedeo Blasotti, in accordo con la Direzione Sanitaria e Amministrativa Aziendale dirette dal Dr. Saverio Misso e dal Dr. Giuseppe Tarantino. “L’iniziativa – chiarisce il Dr. Di Maggio – si prefiggeva un duplice scopo: migliorare la performance aziendale, già molto positiva e superiore all’80% nei dati pubblicati da Agenas nel 2023, dei risultati del trattamento chirurgico nelle fratture del collo femore in pazienti over 65 anni entro le 48 ore dal ricovero ospedaliero e quello di consentire, grazie al maggior numero di sedute operatorie, maggior spazio chirurgico per favorire l’incremento dell’attività chirurgica elettiva, soprattutto protesica, con conseguente abbattimento dei tempi di attesa per interventi chirurgici programmati”. I risultati, grazie al coinvolgimento delle UO interessate all’iniziativa, dalle tre UOC di Ortopedia e Traumatologia di Piedimonte Matese, Aversa e Sessa Aurunca, dirette rispettivamente dallo stesso Direttore del Dipartimento Chirurgico, dal Dr. Achille Pellegrino e dal Dr. Giovanni Zanforlino, dagli anestesisti ai radiologi, dal personale di pronto soccorso a quello di sala operatoria, dai cardiologi agli internisti sino agli emotrasfusionisti hanno fornito dati superiori anche alle aspettative, se comparati allo stesso periodo dello scorso anno. Le fratture di collo femore in pazienti di età superiori ai 65 anni operate entro le 48 ore dall’accesso in Pronto Soccorso sono state trattate complessivamente con una percentuale dell’88% entro le 48 ore dall’accesso in Pronto Soccorso, con punte anche del 95%; l’attività elettiva protesica articolare ha fatto registrare un aumento percentuale tra il 25 e il 30% nei tre presidi ospedalieri come dai dati registrati sul Registro Italiano Artroprotesi (RIAP), comparandoli allo stesso periodo del 2024. Significativo anche l’incremento totale del numero degli interventi eseguiti pari ad oltre il 15% che ha permesso una consistente riduzione dei tempi di attesa da parte dell’utenza per l’esecuzione di interventi in regime di DS o DH. “Credo che la vera spiegazione di questo successo, anche se i dati totali saranno disponibili solo alla fine del 2025, sia stata la scelta di riconoscere la multidisciplinarietà del trattamento di questi pazienti, diventati una vera emergenza per la maggior parte degli ospedali, soprattutto per la difficoltà del trattamento legate all’età avanzata ed alla presenza di numerose comorbidità. Troppo spesso si è ritenuto che questi pazienti, ricoverati nelle ortopedie, rappresentassero un problema terapeutico solo per chi deve provvedere al loro trattamento chirurgico per farli ritornare ad uno “status quo ante” il più vicino possibile alle condizioni pre-caduta. La sensibilità della nostra Direzione Aziendale – aggiunge il Dr. Di Maggio- che ha ben compreso la portata del problema, ha consentito di ricorrere all’istituto delle prestazioni aggiuntive, per il personale sanitario e del comparto, per incrementare l’attività del personale, cronicamente in carenza. “L’attività in femur fast-track ha consentito di aumentare, presso il Presidio di Aversa, – dice il Dr. Achille Pellegrino Direttore UOC di Ortopedia e Traumatologia- soprattutto l’attività elettiva per la presenza di maggiori spazi chirurgici precedentemente impegnati per il solo trattamento delle fratture del collo femore, permettendoci inoltre una più agevole programmazione anche degli interventi minori che spesso non riuscivamo a collocare per l’enorme affluenza di pazienti traumatizzati”. “Le considerazioni che si possono fare comparando i dati del primo trimestre a quelli dell’anno scorso non possono che essere estremamente positive – riferisce il Dr. Giovanni Zanforlino, Direttore UOC di Ortopedia e Traumatologia PO Sessa Aurunca – essendo un incentivo validissimo sia per il trattamento chirurgico delle fratture del collo del femore, che nel nostro ospedale hanno raggiunto punte del 100% nel trattamento chirurgico entro le 48 ore dall’arrivo in Pronto Soccorso che per aumentare l’offerta di trattamenti chirurgici protesici contribuendo così a contrastare l’annoso problema della migrazione sanitaria extraregionale, soddisfacendo al contempo anche la necessità di eseguire piccoli interventi chirurgici programmati”. “Risultati quindi estremamente positivi che mi auguro – conclude il Dr. Bruno Di Maggio – saranno ancora migliori entro la fine del 2025 per riproporre, magari con qualche ulteriore correttivo, l’iniziativa anche nel prossimo anno. E per risultare, grazie all’aumento della chirurgia di elezione, più attrattivi nei confronti dei giovani”.