Un laboratorio educativo e ludico che utilizza il lavoro del corpo, delle espressioni e delle percezioni, con particolare attenzione agli aspetti sensoriali ed emotivi, per generare salute. Questo è “L’arte di essere”, un percorso il cui spettacolo finale, dal titolo “Un baule pieno di sogni” andrà in scena lunedì 30 giugno, alle ore 19.00, all’auditorium del Seminario di Bosa.
Il progetto, a cui hanno partecipato minori che frequentano la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, ha visto coinvolti la Asl di Oristano, e in particolare la struttura complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Npia) diretta dalla dottoressa Tatiana Usala, con la neuropsichiatra Maria Elena Piras, lo psicologo e psicoterapeuta Fabrizio Denti, l’assistente sociale Marcella Vinci che hanno coordinato uno degli ambiti di questa progettazione, quello relativo ai percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e ai giovani adulti con disturbo dello spettro dell’autismo.
Il percorso è stato svolto in collaborazione con il Comune di Bosa, l’associazione culturale “Elighelande Teatro”, la cooperativa ECAP (Equipe clinica autismo e psicoterapia) e le professioniste della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Bosa Mariella Putzulu, Maria Teresa Piredda, entrambe neuropsichiatre, e l’assistente sociale Anna Maria Casula.
“Il teatro e le rappresentazioni sceniche costituiscono uno strumento che genera benessere e che può essere definito come “terapeutico”, volto a produrre cambiamenti attraverso un processo di crescita e di sviluppo della persona” spiegano dal servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenza di Bosa.
“L’Arte di Essere” è un progetto realizzato con il contributo della Presidenza per il Consiglio dei Ministri, Ministro per la Disabilità (rientrante nell’ambito del Fondo per l’Inclusione delle Persone con Disabilità), e in stretta collaborazione con l’assessorato Igiene e Sanità della Regione Sardegna.
L’ingresso allo spettacolo è libero.