Laganga Senzio: «Da questo confronto ci aspettiamo non solo uno scambio di opinioni, ma una reale costruzione partecipata di contenuti e modelli operativi innovativi».
Avviato a Catania il percorso per l’attivazione della prima Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) Pediatrica sperimentale presso la Casa della Comunità “San Luigi”, nell’ambito della riorganizzazione dell’assistenza territoriale prevista dal DM 77/2022.
Il progetto, promosso dall’Asp di Catania, vede il lavoro congiunto e preliminare di ascolto, progettazione e pianificazione che coinvolge i pediatri di libera scelta (PLS) e le organizzazioni sindacali di categoria. L’obiettivo è definire un modello organizzativo condiviso, che porterà all’attivazione operativa dell’AFT Pediatrica sperimentale, funzionalmente collegata alla Casa della Comunità.
La struttura del percorso è stata condivisa dal direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, e dal direttore sanitario, Giuseppe Angelo Reina, con i rappresentanti sindacali Giuseppe Gullotta, presidente nazionale della Confederazione Italiana Pediatri (CIPE), e Filippo Di Forti, segretario provinciale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), insieme a Angelo Fazio, Sergio Stramondo e Maria Concetta Zinna, quadri sindacali FIMP.
All’incontro introduttivo hanno partecipato anche pediatri di libera scelta e i responsabili delle strutture aziendali coinvolte: Cinthya Aloisi, responsabile dell’UOC Cure Primarie; Melissa Gullotta, responsabile organizzativa della Casa della Comunità “San Luigi”; e Giuseppe Grasso, direttore del PTA “San Giorgio”.
«Ringraziamo i pediatri di libera scelta e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per aver accolto questa proposta – afferma Laganga Senzio -. Da questo confronto ci aspettiamo non solo uno scambio di opinioni, ma una reale costruzione partecipata di contenuti e modelli operativi innovativi. Siamo consapevoli delle difficoltà che potremo incontrare, ma siamo altrettanto convinti che solo attraverso un dialogo continuo sarà possibile sviluppare quei processi nuovi e virtuosi previsti dalla normativa e che le comunità attendono come segno tangibile e concreto di una migliore qualità dei servizi».
Sei le fasi operative su cui sarà focalizzato il lavoro: l’individuazione delle patologie – croniche e acute – gestibili all’interno delle Case della Comunità; la mappatura dei bisogni assistenziali e terapeutici in ambito pediatrico; la definizione dell’offerta specialistica a supporto dei PLS; la stratificazione dei bisogni, in raccordo tra ASP e pediatri; la costruzione condivisa dei percorsi clinico-assistenziali; e la definizione delle modalità di integrazione tra i professionisti della sanità territoriale.
«Il contributo dei pediatri di libera scelta – aggiunge Reina – è fondamentale non solo nella definizione dell’impianto organizzativo, ma soprattutto nella co-progettazione dei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (PDTA) aziendali, che dovranno essere condivisi, sostenibili e centrati sui bisogni specifici della popolazione in età evolutiva».
L’AFT rappresenta una modalità organizzativa che coinvolge i pediatri di libera scelta in una rete professionale, pur mantenendo ciascuno il proprio ambulatorio. All’interno dell’AFT Pediatrica, i pediatri condividono strumenti, risorse, orari e protocolli con l’obiettivo di garantire una maggiore continuità assistenziale, facilitare l’accesso alle cure per le famiglie, attivare percorsi integrati di presa in carico del paziente, migliorare la prevenzione e la promozione della salute in età evolutiva, ridurre il ricorso improprio al Pronto soccorso e favorire la collaborazione e la condivisione di risorse e protocolli clinici tra i professionisti coinvolti.
Questa “rete clinica pediatrica” sul territorio, come già avviene per le AFT dei medici di medicina generale, sarà funzionalmente collegata alle Case della Comunità, operando in stretta connessione con tutti i servizi territoriali.