NURSIND: FINALMENTE FIRMA CCNL, PERSI MESI PER POCHE LIMATURE

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Roma, 18 giugno – “La tanto attesa firma è arrivata. Un risultato che, con un po’ di sano pragmatismo da parte di alcune sigle, avremmo potuto portare a casa già a gennaio scorso. E invece il bagno di realtà e, quindi, la presa di coscienza che qualsiasi battaglia per fondi aggiuntivi era persa in partenza ci sono stati solo adesso. Spiace soltanto che per alcune concessioni, non economiche appunto, ma per esempio sui criteri di accesso all’area di elevata qualificazione, si siano persi molti mesi”. Lo dice il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, dopo l’ok alla pre-intesa all’Aran sul contratto del comparto sanità 2022-2024.

“Per poche limature, infatti, si è messa a rischio la fruibilità di fondi che, seppur pochi, erano già stanziati in manovra, e l’apertura della nuova negoziazione per il triennio 2025-2027. Per carità, allargare la maglia dei diritti dei nostri professionisti è sempre positivo ma, il via libera ad esempio alla possibilità di partecipare al concorso per l’accesso all’area di elevata qualificazione con un titolo inferiore alla laurea specialistica è davvero troppo poco per giustificare tutto questo ritardo. Anche perché – rimarca il segretario – il bando di concorso può prevedere comunque un punteggio più elevato per chi è in possesso del titolo specialistico e in ogni caso è richiesto come prerequisito un minimo di tre anni di incarico”.

Tutto il resto nel testo del Ccnl, ricorda il segretario del Nursind, rimane invariato sia sul piano giuridico ed economico sia su quello degli incarichi e dei rapporti di lavoro, “con una serie di diritti e novità che fanno la differenza col passato e ci avevano convinto già a gennaio scorso a sostenere la sottoscrizione del contratto”.

“Mi riferisco innanzitutto, a nuove materie che finora erano rimaste senza una specifica contrattuale – spiega Bottega – Una di queste riguarda le attività da esercitare al di fuori delle strutture aziendali. Ci sono poi le prestazioni aggiuntive con una tariffa unica nazionale di 50 euro l’ora, l’attività di collaborazione, la definizione di obiettivi e strumenti per l’age management, la disciplina sperimentale delle ferie fruibili ad ore e la possibilità di cederle anche per assistere parenti di primo grado (ferie solidali) e, infine, il patrocinio legale per i casi di aggressione”.

“Se per il sistema degli incarichi, poi, è stata introdotta la possibilità di mantenerli pure in regime di lavoro part-time, quando remunerati fino a 5mila euro, e sono state inserite ulteriori premialità e flessibilità, sul piano della disciplina del rapporto di lavoro – prosegue – avevamo a suo tempo già apprezzato lo sforzo in favore della conciliazione tra tempo professionale e privato. Bene, dunque, l’attenzione al personale turnista, sempre più in fuga dal Ssn, soprattutto per i professionisti con figli, ma è positivo – evidenzia – che il contratto provi a garantire la fruizione delle ferie disciplinando meglio la materia”.

“Per quanto riguarda la parte economica che, ribadiamo, non è sufficiente neppure a coprire il caro vita degli ultimi anni, al di là degli aumenti tabellari del 7%, valutiamo comunque positivamente la possibilità di incrementare del 50% in sede di contrattazione aziendale l’indennità di base del personale sanitario laureato per particolari unità operative, come anche la priorità data all’aumento dell’indennità notturna grazie alle risorse previste dallo 0,22% del monte salari”.

Di particolare rilievo, inoltre, “l’equiparazione economica delle ostetriche agli infermieri sull’indennità di specificità. Per entrambe le figure professionali l’aumento contrattuale mensile lordo a regime è di 150 euro a cui vanno aggiunti per il personale del pronto soccorso altri 175 milioni da distribuire con accordi regionali e arretrati da giugno 2023. Aumenti economici che sono stati ulteriormente rafforzati dal taglio del cuneo fiscale per le retribuzioni fino a 40 mila euro, oltre che dalla detassazione degli straordinari degli infermieri al 5% con l’ultima manovra di bilancio”.

“Ora, per l’erogazione di questi incrementi, attendiamo il parere degli organi di controllo, che speriamo arrivi in tempi brevi, ma soprattutto – conclude Bottega – chiediamo, dopo la firma di ieri dell’accordo quadro su comparti ed aree di contrattazione, che si apra subito la nuova tornata negoziale”.

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