Sono le prime due strutture della Lessinia ad ottenere la certificazione che punta a promuovere la cultura della prevenzione. Si aggiungono alla ventina di rifugi del Veneto già certificati
Il rifugio Monte Torlo e il rifugio Boschetto sono a tutti gli effetti rifugi ‘sani e sicuri’. Oggi è infatti arrivato il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Veneto che certifica il percorso effettuato dalle due strutture a Selva di Progno e il possesso dei requisiti richiesti per rispettare gli elevati standard di sicurezza sanitaria e promozione della salute.
Si tratta dei primi due rifugi nel territorio dell’ULSS 9 Scaligera che ottengono la certificazione e che quindi si inseriscono nella Rete Regionale dei Rifugi Sani e Sicuri, l’ iniziativa della Regione Veneto che mira a migliorare gli standard igienico-sanitari e la sicurezza dei rifugi alpini, con un focus particolare sull’aumento del turismo montano e gli eventi olimpici previsti. Con i due rifugi veronesi, inoltre, la rete si allarga oltre i rifugi delle Dolomiti, raggiungendo anche le zone montuose della provincia veronese.
Un obiettivo raggiunto in tempo per l’avvio della stagione turistica: volontà dell’Azienda ULSS 9 Scaligera è infatti quella di aumentare la cultura della prevenzione, in ogni ambito, così anche da parte dei gestori dei rifugi che dei loro fruitori. Da qui l’adesione al progetto della Regione Veneto «Rifugi sani e sicuri», promosso dal Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti , che per l’ULSS 9 ha visto coinvolti il Dipartimento di Prevenzione con il Servizio Igiene Sanità Pubblica e il Servizio Igiene Nutrizione e Alimenti.
L’accoglienza e la qualità dei servizi di una struttura turistica è infatti determinata da diversi elementi, ciascuno dei quali concorre a renderla idonea per soddisfare le esigenze delle diverse tipologie di utenti nei diversi periodi dell’anno, con ricadute positive anche per il territorio che le ospita.
Ma per cosa si distinguono di fatto i rifugi sani e sicuri? Anzitutto la presenza di un defibrillatore automatico esterno per il cui utilizzo è prevista apposita formazione del personale; la presenza di menù che indica chiaramente gli allergeni presenti nei piatti, per una scelta consapevole di chi ha intolleranze o allergie; la disponibilità di pasti senza glutine; la qualità dell’acqua potabile, la disponibilità di creme solari altamente protettive. Contribuiscono alla qualità del rifugio anche la posizione, i servizi di ristoro e bar e l’accoglienza dei gestori.
La consegna della targa è avvenuta oggi al Rifugio Achille Papa alle porte del Pasubio (Vicenza) in una cerimonia a cui hanno partecipato anche le ULSS 1 Dolomiti e ULSS 7 Pedemontana per i rifugi presenti nei propri territori.
Per l’ULSS 9 Scaligera erano presenti la Direttrice del Dipartimento di Prevenzione Dott.ssa Alessandra De Salvia con Francesco Marchiori del SISP e Nicola Bianchini del SIAN.
L’obiettivo è di ampliare ulteriormente la rete, coinvolgendo sempre più rifugi e promuovendo una cultura della sicurezza e della sostenibilità nel settore turistico montano.