«Per fare della prevenzione il centro del Sistema Salute è necessario superare la frammentazione professionale, promuovendo un ecosistema sanitario integrato, in cui ogni figura contribuisca alla salute pubblica con pari dignità e responsabilità, puntando su formazione congiunta, strumenti comuni, leadership collaborativa e un’organizzazione centrata sulla persona assistita».
È quanto ha dichiarato Diego Catania, Presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, intervenuto agli Stati Generali della Prevenzione, promossi dal Ministero della Salute a Napoli.
Un’occasione per ribadire il ruolo fondamentale delle professioni sanitarie rappresentate dalla FNO TSRM e PSTRP – ben 18, per oltre 150.000 professionisti – che ogni giorno, sul campo, si occupano di prevenzione nei contesti più diversi. Dai servizi territoriali agli ospedali, dalle scuole agli ambienti di lavoro, «le nostre professioni – prosegue Catania – partecipano con responsabilità a un processo comune: quello di proteggere e migliorare la salute pubblica. Attraverso le loro competenze avanzate trasformano la conoscenza scientifica in attività pratiche e operative, intercettando i rischi prima che diventino emergenze, accompagnando le persone nei percorsi di cura e nel recupero della loro autonomia».
Il Presidente Catania ha voluto mettere in luce non solo la specificità di figure professionali impegnate nella prevenzione primaria, come gli Assistenti sanitari e i Tecnici della prevenzione, ma ha sottolineato anche l’apporto delle professioni tecnico-diagnostiche, fondamentali per la diagnosi precoce in un’ottica di prevenzione secondaria, e delle professioni della riabilitazione, protagoniste della prevenzione terziaria.
Ha quindi evidenziato la necessità di una cooperazione concreta e reale tra le varie professioni sanitarie, affinché la prevenzione sia il punto di partenza per un Sistema sanitario più forte, capace di intercettare in modo tempestivo i bisogni di salute dei cittadini, sempre più complessi e in continua evoluzione. In particolare, il Presidente Catania ha proposto che sui temi della Prevenzione vi sia l’introduzione di una formazione universitaria interprofessionale, che preveda una condivisione dei saperi, attraverso moduli formativi comuni tra le diverse professioni sanitarie, e tirocini interdisciplinari in cui studenti di differenti ambiti collaborano nella gestione di casi clinici complessi con un approccio preventivo, come la prevenzione delle recidive oncologiche o la gestione del rischio cardiovascolare. «È il momento di promuovere un cambiamento culturale, che abbia delle ricadute sia sul piano organizzativo che sulla formazione. Noi siamo pronti a fare la nostra parte» ha ribadito Catania, che ha aggiunto «rafforzare la prevenzione significa anche valorizzare le specificità e il contributo delle professioni sanitarie. Per rendere questa valorizzazione autentica, è fondamentale riconoscere e rispettare il core competence di ciascuna professione, frutto di percorsi formativi specifici, che rappresentano un valore aggiunto per l’intero sistema salute e per i cittadini che al nostro sistema si affidano» conclude il Presidente Catania.