La Regione investe sull’abitare sociale. E lo fa con uno strumento che ha già dato prova di funzionare: e cioè finanziando, con 7 milioni di euro, un nuovo fondo immobiliare chiuso, a capitale pubblico e privato, il cui gestore sarà presto individuato grazie a una manifestazione d’interessa promossa dalla Regione.
Dal 2014 a oggi, grazie a un primo fondo immobiliare FHT (Fondo Housing Toscano) è stato possibile mettere a disposizione più di mille alloggi di housing sociale, che sono stati poi o venduti, a costi accessibili, ai cittadini toscani o affittati, ma con canone calmierato o con regole certe di assegnazione, e con una condivisione degli interventi abitativi da parte dei destinatari.
In virtù dell’esperienza maturata, la Regione ha deciso di aderire, con un intervento di 7 milioni di euro, a un nuovo fondo immobiliare nell’ambito del Fondo nazionale per l’abitare (Fna).
Per realizzare questo obiettivo la Regione ha avviato una procedura di evidenza pubblica volta ad individuare il soggetto gestore del fondo, rivolta alle società di gestione del risparmio, deputate per legge a gestire tale tipologie di fondi.
Il termine per presentare la manifestazione di interesse, mediante la piattaforma regionale START, è fissato per il 7 luglio.
“L’housing sociale – commentano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessora regionale alle politiche sociali e alla casa Serena Spinelli – sta fornendo interventi abitativi in grado di rispondere ai profondi cambiamenti sociali, oltre che economici, proponendo soluzioni innovative in un’ottica di supporto all’accesso alla casa, orientate alla rigenerazione urbana e sociale, con la proposta di spazi e attività che generano relazioni e coesione di comunità. L’obiettivo di interesse pubblico è continuare a sostenere queste realizzazioni, che grazie alla partnership pubblico-privato che moltiplica il valore dell’investimento, ha già dato risultati importanti, che vogliamo confermare e rilanciare. L’housing sociale è un modo per rispondere al bisogno abitativo, che prevede un processo condiviso con gli enti locali e in cui anche le comunità di abitanti hanno un ruolo centrale”.