Un importante intervento di prelievo di fegato da donatore a cuore fermo è stato eseguito presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, grazie alla volontà espressa in vita da un paziente deceduto nel reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale Santissima Annunziata.
L’intervento del 14 giugno 2025 rappresenta un significativo traguardo per la sanità regionale e testimonia l’efficacia di un modello organizzativo fondato sulla collaborazione tra professionisti e strutture. Il prelievo è stato possibile grazie all’impegno congiunto del team della Terapia Intensiva e del Coordinamento Locale dell’AOU di Sassari, in sinergia con la Struttura Complessa di Cardiochirurgia dell’ARNAS G. Brotzu, supportata dal proprio Coordinamento Trapianti, sotto la regia del Centro Regionale Trapianti e in raccordo con la rete nazionale coordinata dal Centro Nazionale Trapianti.
La peculiarità della procedura risiede nel fatto che il prelievo è avvenuto su un donatore in cui il decesso è stato accertato secondo i criteri cardiologici: la morte, infatti, è stata certificata tramite elettrocardiogramma dopo 20 minuti di assenza di attività cardiaca, come previsto dalla normativa italiana. A differenza del più noto prelievo da donatore in morte cerebrale (a cuore battente), la donazione a cuore fermo controllato rappresenta una modalità complessa ma sempre più diffusa, che amplia le possibilità di trapianto per i pazienti in lista d’attesa.
Determinante per la riuscita dell’intervento è stata la perfetta integrazione tra le competenze cliniche e tecniche dei diversi attori coinvolti: rianimatori, cardiochirurghi, perfusionisti e operatori del coordinamento trapianti. Un lavoro di squadra che ha visto coinvolti, in questa occasione, la Coordinatrice Locale di Sassari, Dott.ssa Paola Murgia, il Direttore della Terapia Intensiva del Santissima Annunziata, Dott. Leonardo Bianciardi, e il team dell’ARNAS G. Brotzu, guidato dal Commissario Straordinario Dott. Maurizio Marcias. Fondamentale anche il contributo del Dott. Antonio Manti, Responsabile del Coordinamento Trapianti dell’ARNAS, del Dott. Emiliano Cirio, Direttore della Cardiochirurgia, e del perfusionista Dott. Salvatore Di Lallo, che hanno eseguito le delicate fasi della procedura.
L’intero intervento è stato coordinato dal Centro Regionale Trapianti, diretto dal Dott. Lorenzo D’Antonio, con il supporto operativo della Dott.ssa Francesca Zorcolo, Responsabile della Centrale Operativa regionale.
La Sardegna ha avviato l’attività di donazione a cuore fermo nel 2024, al termine di un complesso percorso promosso dall’Assessorato alla Sanità della Regione. Il progetto, guidato dal Centro Regionale Trapianti, ha coinvolto tutti i professionisti del settore attraverso un tavolo tecnico multidisciplinare, che ha portato alla stesura del protocollo regionale per la donazione a cuore fermo controllato, approvato con Delibera della Giunta Regionale.
Questo intervento rappresenta un’ulteriore tappa nell’impegno della sanità sarda per garantire maggiori opportunità di cura a pazienti affetti da gravi insufficienze d’organo. La donazione a cuore fermo costituisce infatti una risorsa preziosa, in grado di ampliare il numero di organi disponibili per il trapianto e offrire nuove speranze a chi attende.