Professionisti dell’Asl Toscana nord ovest nella missione per portare in Italia i bimbi feriti a Gaza    

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Anche professionisti dell’Azienda USL Toscana nord ovest hanno partecipato alla missione di Medevac (trasporto sanitario urgente di persone da scenari di emergenza) che ha portato sul territorio nazionale 14 bambini palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza affetti da patologie derivanti soprattutto da scoppio di arma da fuoco, ma anche congenite od oncoematologiche.

Il coordinamento dell’operazione è stato a cura della centrale Cross di Pistoia, che è intervenuta su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, con l’utilizzo di velivoli dell’Aeronautica Militare. E’ stato così gestito in maniera adeguata il trasporto protetto delle piccole vittime della guerra e dei loro familiari dall’aeroporto di Eilat Ramon (Israele) fino agli ospedali italiani – tra cui i toscani Meyer e OPA- individuati come i più appropriati per curare le patologie riscontrate.

A bordo dei tre C-130 della 46° Aerobrigata di Pisa – che sono atterrati a Milano, Roma e Verona – erano presenti anche medici ed infermieri delle Asl Toscane, insieme a personale del volontariato ANPAS, CRI e Misericordie.

Tra i professionisti che hanno preso parte alla missione anche i due anestesisti dell’Azienda USL Toscana nord ovest (entrambi della zona di Massa Carrara) Stefano Antonelli, direttore della struttura di Anestesia e rianimazione delle Apuane, impegnato da anni in missioni di carattere umanitario e di maxiemergenze, e Giacomo Morelli.

“Io – spiega il dottor Antonelli – ero a bordo dell’aereo che è arrivato a Verona, mentre il dottor Morelli su quello che è atterrato a Milano. Il collega era quindi tra i sanitari che hanno accompagnato il piccolo Adam, di cui si sono occupati molto gli organi d’informazione.

Il trasporto in Italia di questi piccoli pazienti e dei loro familiari è stata un’esperienza molto toccante, che ci ha arricchito. Vedere la speranza in un futuro migliore negli occhi dei bambini palestinesi e degli accompagnatori racchiude davvero il senso di missioni umanitarie e di trasporto sanitario urgente. Anche in questa occasione è stato un grande privilegio per noi sentirci utili agli altri e contribuire a offrire una speranza a chi soffre nell’ambito di una grave emergenza”.

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