CARDIOLOGIA POLICLINICO CATANIA. POTENZIATO PERCORSO ASSISTENZIALE PER LOTTA A SCOMPENSO CARDIACO CON TELEMONITORAGGIO

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L’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” potenzia il percorso assistenziale dedicato al monitoraggio remoto di telemedicina per lo scompenso cardiaco nell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia del Policlinico di Catania diretta da Davide Capodanno.
Il punto di forza è rappresentato da una innovativa procedura per il telemonitoraggio della pressione polmonare, il sistema Cardiomems, più diretta rispetto ai sistemi tradizionali attraverso defibrillatore, destinata ai pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico.
Già due pazienti sono stati trattati negli ultimi giorni con il nuovo metodo, il primo con una ipertensione polmonare mista, dovuta a problemi cardiaci e polmonari. L’altro con una cardiomiopatia dilatativa con scompenso cardiaco molto avanzato, e un’ipertensione polmonare notevole. Entrambe le procedure hanno avuto successo, i pazienti stanno bene e sono già stati dimessi. Da ora in poi verranno seguiti con maggiore precisione grazie alla presenza del sistema impiantato.
L’apparecchio in miniatura e wireless, è stato posizionato in un ramo posteriore dell’arteria polmonare con una procedura percutanea mininvasiva. Il piccolo strumento rileva in tempo reale i valori della pressione polmonare, parametro chiave per monitorare l’equilibrio emodinamico del cuore.
Nei pazienti che sono colpiti dallo scompenso cardiaco, spesso soggetti a ricoveri frequenti per episodi acuti di insufficienza respiratoria e accumulo di liquidi nei polmoni e non rispondenti alla terapia farmacologica con questa tecnologia è possibile intercettare precocemente ogni segnale di peggioramento e intervenire tempestivamente, prima ancora del verificarsi degli episodi. I dati clinici raccolti vengono trasmessi quotidianamente ed in modalità semiautomatica ad un sistema centralizzato attraverso un apparecchio collegato ad un cuscino sul quale il paziente è sdraiato in posizione supina. In questo modo i cardiologi, ottenuti i dati, possono modificare la terapia in modo mirato, diminuendo drasticamente il rischio di riacutizzazioni e nuovi ricoveri fino al 50%.
La scelta di utilizzare il sensore in maniera sistematica si inserisce all’interno dell’adozione di un modello integrato di presa in carico del paziente cronico, basato sulla telemedicina e il monitoraggio da remoto, coniugando tecnologia e prossimità di cura con il vantaggio di evitare nuove ospedalizzazioni.
L’Azienda Ospedaliero Universitaria etnea è pioniera nel programma di telemedicina applicata alla cardiologia per pazienti con dispositivi impiantabili, specialmente i defibrillatori che forniscono informazioni da remoto monitorizzando le aritmie attraverso indici indiretti (es. attività respiratoria) e avvisando con 30 giorni di anticipo il verificarsi dello scompenso cardiaco. I benefici sono evidenti: riduzione del dei ricoveri urgenti, riduzione delle visite ambulatoriali per pazienti monitorizzati, e una maggiore aderenza  terapeutica.

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