All’appuntamento annuale con le donne operate per tumore del seno al Teatro Manzoni di Milano, IEO annuncia nuovi studi clinici che mirano a ridurre al minimo l’invasività chirurgica sul corpo delle donne. Paolo Veronesi: “La chirurgia rimane il caposaldo delle cure, ma il futuro sarà senza bisturi. Le donne chiedono guarigione, ma anche qualità di vita”.
Milano 27 maggio – Circa 1500donne da tutto il Paese hanno aderito all’invito dell’Istituto Europeo di oncologia (IEO) a riunirsi al Teatro Manzoni di Milano per l’incontro IEO CON LE DONNE, giunto alla sua diciottesima edizione. Si tratta del primo e tuttora unico evento dedicato all’ascolto dal vivo delle storie delle donne che hanno vissuto l’esperienza di un tumore del seno ed è anche l’occasione per IEO per annunciare direttamente alle pazienti le novità sulle cure.
“La chirurgia è il trattamento standard per le donne con tumore del seno ed è il caposaldo delle cure per questa malattia. Negli ultimi 40 anni, tuttavia, l’impegno di tutti i senologi del mondo – e in prima linea all’Istituto Europeo di Oncologia – si è concentrato nel ridurre al minimo l’invasività dell’atto chirurgico per ottenere il minore impatto possibile sulla vita della donna a parità di sicurezza oncologica. Gli studi sui trattamenti percutanei, come la crioablazione, sulla chirurgia robotica o addirittura sull’eliminazione della chirurgia dopo la terapia medica preoperatoria, vanno esattamente in questa direzione. Lo stesso processo di de-escalation sta avvenendo anche con i farmaci. Penso che non sia lontano il futuro in cui la stragrande maggioranza dei tumori al seno potrà essere risolta con le terapie endocrine, i farmaci biologici e l’immunoterapia. Si stima che siano almeno 834.000 le donne viventi nel nostro Paese che hanno ricevuto una diagnosi di tumore del seno nel corso della propria vita, (l’equivalente dell’intera popolazione di città come Torino o Palermo), e il numero è destinato a crescere con l’aumento dei nuovi casi e il progresso delle cure, che hanno innalzato il tasso di sopravvivenza a cinque anni a circa il 90%. Tutte ci chiedono guarigione, ma anche qualità di vita. Inoltre il 20% delle pazienti di tumore al seno ha meno di 40 anni e ogni anno sono più di 11.000 le under 40 che ne sono colpite. Queste giovani hanno l’intera vita davanti a sé e deve essere una buona vita” dichiara Paolo Veronesi, Direttore del Programma Senologia dell’Istituto Europeo di Oncologia.
La determinazione e la forza di riprendersi la vita durante e dopo le cure per tumore del seno è il cuore delle testimonianze e delle pazienti che hanno raccontato la loro storia ed espresso i loro bisogni più importanti per la vita con e dopo la malattia oncologica.
Insieme a loro una testimonial di eccezione, Emma Marrone, che non ha mai tenuto segreto il suo tumore ovarico e, anzi, ne ha fatto un’occasione per dare energia e coraggio alle altre donne. Così ha fatto anche a IEO CON LE DONNE dove, oltre a raccontare la propria esperienza, ha entusiasmato e commosso l’intera platea con una speciale versione acustica di alcuni suoi brani.