Ddl prestazioni sanitarie. Anaao: mancano strategie e risorse appropriate

Condividi:

27 maggio 2025 – Il disegno di legge sulle prestazioni sanitarie appare privo di una strategia di lungo periodo e agisce in una logica di “emergenza” senza fornire una pianificazione chiara e un quadro programmatico generale.

Questa la posizione Anaao Assomed ribadita nel corso dell’Audizione odierna presso la Commissione Affari Sociali della Camera.

Servono correzioni per garantire certezza dei tempi e risorse appropriate, serve un cambio di rotta reale perché i professionisti che operano nella sanità pubblica, continuando a garantire, nonostante tutto, l’esigibilità del diritto costituzionale alla salute, vanno gratificati, non aggrediti o additati al pubblico ludibrio. Anche per il bene dello stesso Servizio Sanitario Nazionale e dei cittadini che vi si rivolgono. Servono riforme di struttura per prendersi cura dell’impianto del sistema che si sta sgretolando sotto l’effetto della carenza di risorse, umane ed economiche. Servono investimenti mirati sul fattore umano.

La crisi della sanità pubblica italiana di oggi – sostiene l’Anaao Assomed – è il prodotto di almeno quindici anni di sottofinanziamento, mancato ricambio, blocchi del turnover, tagli lineari e riforme lasciate a metà. Figlia di diverse stagioni politiche, tutte accomunate dalla scarsa valorizzazione della professione medica. Senza la quale non è solo il sistema a non reggere, ma non reggono più neppure tutti quei professionisti che ogni giorno, nonostante tutto continuano ad erogare più di 2 milioni di prestazioni rigorosamente gratuite. Chiunque voglia affrontare la crisi attuale deve partire dal riconoscere ciò che ancora tiene. E ciò che tiene, spesso, è garantito da chi continua a essere presente, nonostante tutto, rappresentando una risorsa preziosa nel contrastare la nuova emergenza certificata dal rapporto ISTAT. L’aspettativa di vita in buona salute continua a ridursi, specie al Sud dove l’aspettativa di una donna in salute si ferma a 54 anni, quasi 10 in meno rispetto alle coetanee del Nord-Est. Mentre un italiano su dieci (6 milioni) ha smesso di curarsi, sopraffatto da liste d’attesa infinite e costi insostenibili. Il ricorso al privato dilaga, ma solo chi può pagare accede.

Tra le principali richieste dell’Anaao Assomed: la cancellazione della norma che consente forme “atipiche” di reclutamento del personale che preludono alla nascita di un nuovo precariato attraverso contratti di tipo co.co.co., l’abolizione dei 5 anni di anzianità per le progressioni di carriera, la riduzione della burocrazia nei concorsi e la revisione dello scudo penale che va reso strutturale. La categoria inoltre chiede a gran voce che la Raccomandazione n. 8 del Ministero della salute per prevenire gli atti di violenza contro gli operatori sanitari venga trasformata in legge. Infine nel mirino del sindacato i finanziamenti alla sanità privata accreditata che ammontano a 116,5 milioni di euro grazie alle leggi finanziarie degli ultimi 2 anni. Senza mettere in discussione che il privato accreditato è parte importante del SSN, l’Anaao ha ribadito che il sistema di accreditamento risponde a una normativa vecchia, superata non verificata e che merita una riforma nuova.

Notiziario

Archivio Notizie