CCNL Sanità. Nessuna apertura, la delusione di Nursing Up verso l’ARAN

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Un incontro che si è rapidamente trasformato nell’ennesimo muro contro muro, senza uno spiraglio di soluzione.

“L’ARAN ha deciso non solo di non modificare la sostanza delle proprie posizioni, ma addirittura di fare dietrofront su alcuni punti, presentando un testo che ha trasformato, per come la vediamo noi, il confronto nell’ennesimo pericoloso nulla di fatto”. Esordisce così il sindacato Nursing Up nella disamina della nuova giornata di trattative nell’ambito del CCNL Sanità 2022-2024. 

PROGRESSIONI DI CARRIERA: LO STALLO CHE SOTTOVALUTA IL MERITO

“Sulle progressioni di carriera, il quadro resta critico: “Abbiamo chiesto, con determinazione, che l’accesso all’area di elevata qualificazione sia garantito a tutti i professionisti sanitari, infermieri, ostetriche e tecnici, senza discriminazioni.”

“L’ARAN, in un percorso che a noi appare a tratti contraddittorio ed incomprensibile, ha inizialmente avanzato l’ipotesi di estendere l’accesso — oltre che ai laureati magistrali — anche ai professionisti sanitari in possesso di laurea triennale con almeno sette anni di esperienza. Tuttavia, questa apertura non ha mai incluso i sanitari con titoli equipollenti riconosciuti per legge e, in una fase successiva, è stata del tutto abbandonata, restringendo la possibilità ai soli laureati magistrali”.

“Un orientamento che, a giudizio di molti professionisti, sembra ignorare inspiegabilmente il principio di equipollenza formale tra titoli, generando una forte delusione e una percezione diffusa di mancato riconoscimento del valore professionale. In tanti, oggi, vedono in questa scelta una chiusura che rischia di ostacolare il percorso di crescita e valorizzazione di intere categorie, alimentando un senso di esclusione che mina ulteriormente la fiducia nelle istituzioni”.

TUTELA REALE DEGLI OVER 60: UNA RICHIESTA ANCORA IGNORATA

“Sul fronte della tutela dei lavoratori senior, la risposta è stata il nulla. Avevamo chiesto il riconoscimento del diritto all’esonero dai turni notturni e dalle pronte disponibilità per chi ha superato i 60 anni. Anche qui, nessun concreto riconoscimento di diritti soggettivi da parte dell’ARAN, ignorando le esigenze di chi ha servito il SSN per decenni.”

RETRIBUZIONI: L’ILLUSIONE DEGLI AUMENTI PROMESSI

“Sul fronte economico, Nursing Up porta alla luce criticità inconfutabili: la verità non teme smentite.”

“L’ARAN continua a propagandare aumenti medi di 172 euro lordi mensili per i dipendenti del comparto sanità, ma omette di spiegare che tali cifre sono gonfiate da risorse aggiuntive, che la legge prevede esplicitamente non debbano essere destinate a tutti (vedi risorse destinate solo al personale dei pronti soccorso), e dai fondi della contrattazione decentrata.”

“La realtà è che una buona parte dei dipendenti non vedrà mai questi incrementi sbandierati.” 

“E nemmeno viene messo in evidenza che tra conguagli IVC, tasse e quant’altro, ci sono dipendenti che, una volta approvato il contratto, riceveranno un aumento dello stipendio tabellare, in busta paga, che dai 135 euro scritti in tabella , diventeranno 41 euro circa (sempre lordi), che al netto si riducono ulteriormente”.

“Lo stesso vale per i 305 euro destinati agli operatori dei pronto soccorso: appena circa 22.000 lavoratori, una minoranza esigua. E si tace sul fatto che tali risorse non derivano dal contratto, che invece vorrebbe prendersene il merito, ma da una legge dello Stato.”

“Una rappresentazione che si presta ad ingenerare un erroneo recepimento della realtà,  perché lascia intendere  come estesi a tutti i dipendenti interessati, benefici economici riservati , invece, solo ad una parte di essi.”

CIO’ NONOSTANTE, NURSING UP HA CHIARITO, SENZA MEZZI TERMINI,  LA PROPRIA RICHIESTA  DI  ARRIVARE A CHIUDERE PRIMA POSSIBILE IL CONTRATTO. BENINTESO METTENDO AL CENTRO DEL CONFRONTO LE  RICHIESTE CHE LE PARTI RITENGONO INDIFFERIBILI.

“Abbiamo comunque confermato la nostra sollecitazione di arrivare presto a sottoscrivere presto il nuovo contratto, lavorando sulla parte normativa, ma questo si potrà fare solo se ARAN deciderà di confrontarsi concretamente sulle richieste, e rivedere alcuni profili dell’attuale bozza di contratto”, cercando, assieme, un punto di condivisione”.

“Sull’altro fronte, è evidente che il sindacato continuerà a lottare affinché il Governo destini risorse specifiche per gli stipendi delle professioni sanitarie”.

GOVERNO E REGIONI CI DICANO DA CHE PARTE STANNO: BASTA TEATRINI, I PROFESSIONISTI SANITARI NON SONO MARIONETTE!

“Nelle ultime ore ci è giunto un documento ufficiale delle Regioni che, con un tempismo sospetto e un lessico da palcoscenico, tenta di vendere come sinergia ciò che somiglia più a un manifesto di buone intenzioni, vuoto e tardivo. Si parla di valorizzazione, formazione, percorsi di carriera: parole roboanti, che però cozzano frontalmente con l’atteggiamento dell’ARAN che, nel frattempo, innalza muri invalicabili contro ogni reale possibilità di crescita professionale”.

“Una contraddizione istituzionale che, per noi di Nursing up, sta generando solo confusione, disillusione e tensioni. Da un lato si nega con fermezza, dall’altro si promette con leggerezza. Ma alla fine, nulla si muove, nulla cambia. Solo promesse inconsistenti e giochi di facciata”.

“Pretendiamo risposte chiare e azioni concrete. Non ci stiamo più a fare da comparse in una recita mal scritta. Il tempo dei proclami è finito. Ora vogliamo sapere: da che parte stanno davvero Governo e Regioni?

Le nostre posizioni sono chiare. Difenderemo senza compromessi i diritti e la dignità dei professionisti sanitari. Non ci accontenteremo di briciole, non ci lasceremo relegare a ruoli marginali. La dignità di chi ogni giorno salva vite non è materia di trattativa. Non è negoziabile. Punto”, conclude il Nursing Up.

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