Un’ampia discussione sul ruolo della Medicina interna in ospedale e un’occasione per i saluti al direttore della struttura di Medicina Giovanni Brunelleschi, prossimo alla pensione.
Questi gli obiettivi dell’incontro “Pillole di medicina interna – dall’intensità alla cronicità”, che si è svolto martedì 8 aprile nella sala Sesti dell’ospedale “San Luca” di Lucca, con un’ampia e qualificata partecipazione di professionisti non solo lucchesi.
All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, anche l’attuale direttore del dipartimento delle Specialità mediche Renato Galli, il suo predecessore nel ruolo Roberto Andreini, Guglielmo Menchetti (anche ex direttore del dipartimento di Medicina generale) in rappresentanza dell’Ordine dei Medici di Lucca, il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) Gabriele Ciucchi, il direttore sanitario dell’ospedale di Lucca Spartaco Mencaroni, la referente infermieristica gestione Lucca (ospedale e territorio) Mila Mazzotti e molti direttori di struttura e medici di vari reparti del “San Luca” che si sono confrontati per tutto il giorno su tematiche di interesse generale. Erano presenti anche medici e personale infermieristico dell’area medica e non solo.
Il responsabile scientifico dell’evento era lo stesso dottor Brunelleschi con il supporto dell’animatrice di formazione Monica Bandoni.
Si è parlato, tra le altre cose, delle arteriopatie periferiche e delle procedure di emodinamica, del trattamento del paziente diabetico, della prevenzione e gestione dei pazienti con lesioni vulnologiche, della prevenzione e gestione dei pazienti con delirium, della presa in carico e dell’assistenza sanitaria in Pronto soccorso, dell’alta intensità medica, delle sfide diagnostiche in medicina, di BPCO e rischio cardiovascolare, di educazione sanitaria per la terapia inalatoria.
La Medicina interna – come è emerso nel corso dell’evento – è la disciplina che è in grado di mantenere una visione unitaria della persona e dei processi, ovviamente con constante collaborazione e integrazione con altri servizi, come la diagnostica e la continuità delle cure, la medicina preventiva e quella della gestione della cronicità, fino alla sfida di accompagnare la persona verso il fine vita.
La discussione è stata ampia e ricca di spunti interessati, pur nella consapevolezza, chiara già dal titolo (“pillole”), che non sarebbe stato possibile affrontare in maniera esaustiva tutti i temi.
Si può forse parlare in maniera più appropriata di “semi da raccogliere e annaffiare”, di una cultura dell’interezza, dell’interdipendenza dei sistemi (da cui prende il nome la medicina interna, degli organi e degli apparati), tutti aspetti oggi più che mai da evidenziare.
In tutti questi anni il dottor Brunelleschi, con il suo gruppo, è stato capace di riportare l’organizzazione sulla persona a partire dal confronto, a volte anche pungente ma sempre finalizzato a migliorare e crescere, sul funzionamento dell’ospedale, nell’ambito del quale la Medicina interna è uno snodo critico, nel senso che definisce e prende in carico il paziente dal suo bisogno acuto alla sua progressione nel percorso di cura sul territorio.
Al termine dell’incontro Brunelleschi, visto il suo prossimo e meritato pensionamento, è stato quindi salutato con grande simpatia e affetto da tutti i colleghi, a partire da medici della struttura e dalla coordinatrice infermieristica dell’area medica Rosaria Cianelli, che hanno sottolineato la sua disponibilità e professionalità.