Proseguono le nomine dei vertici dei Dipartimenti aziendali dell’ULSS 9 Scaligera da parte del Direttore Generale, Dott.ssa Patrizia Benini. Dopo la Dott.ssa De Salvia al Dipartimento di Prevenzione, il Dott. Stefano Adami, Direttore del Servizio veterinario di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, è stato nominato Coordinatore del Dipartimento Funzionale di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare.
Laureato in Medicina Veterinaria all’Università degli Studi di Parma nel 1984, il Dott. Adami si è specializzato in Diritto e Legislazione Veterinaria all’Università di Milano, ha conseguito il Master “EMMAS” in Management delle Aziende Sanitarie all’Università Bocconi e il Master in Cooperazione Internazionale Veterinaria all’Università degli Studi di Padova. Con una formazione specialistica orientata alla funzione gestionale e organizzativa, a fine 2015 ha assunto il ruolo di Direttore di Struttura Complessa per la disciplina Sanità Animale.
Il Dipartimento Funzionale di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, previsto dalla legge di riordino delle Aziende sociosanitarie del Veneto del 2016, è un’autentica novità per l’Azienda ULSS 9 Scaligera e comprende le strutture complesse omogenee per attività, risorse, tecnologie e procedure operative che concorrono alla realizzazione di obiettivi specifici tesi a migliorare l’integrazione multidisciplinare e multi-professionale dei quattro servizi veterinari aziendali, a cui si aggiunge il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN). Quando il direttore del Dipartimento di Prevenzione è un medico, il direttore del Dipartimento funzionale di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, deve essere un veterinario, e viceversa.
«L’incarico affidatomi – dichiara il dott. Stefano Adami – è un ruolo innovativo per la nostra Azienda e già per questo sicuramente foriero di grandi stimoli e di rinnovato impegno nel sottolineare l’importanza che rivestono le scienze pubbliche veterinarie nell’ambito delle attività di prevenzione, del loro valore per raggiungere l’obiettivo “One Health”, ovvero di salute unica per un unico pianeta, fatto di uomini, animali e ambiente. Se, come sostiene l’OMS, le malattie trasmesse dagli animali all’uomo rappresentano il 65% delle malattie infettive emergenti, risulta evidente che l’unica prospettiva efficace è quella di lavorare in multidisciplinarietà, per costruire una cultura per la salute che coinvolga conoscenze diverse. Integrare le conoscenze significa mettere insieme medicina umana, medicina veterinaria, agraria, entomologia, scienze ambientali. Il coinvolgimento all’interno del medesimo Dipartimento funzionale del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione non può che essere considerato un valore aggiunto che favorisce uno sguardo più ampio e più completo sul controllo dell’intera filiera dei prodotti alimentari, senza distinzione di origine, approfondendo tutti gli aspetti di sicurezza degli alimenti a garanzia di un consumatore oggi sempre più attento ed esigente».