Ospedale Apuane di Massa: donato un dermopigmentatore a Oncologia ricostruttiva della mammella

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Si è svolta oggi (venerdì 7 marzo) nella sala della musica dell’ospedale “Apuane” la cerimonia per la donazione di un dermopigmentatore destinato all’oncologia ricostruttiva della mammella di Massa Carrara.

Alla presentazione del macchinario hanno partecipato, tra gli altri, Giuliano Biselli, direttore dell’ospedale “Apuane”, Gianni Baldetti, responsabile dell’Oncologia ricostruttiva della mammella delle Apuane, e Laura Lucchini, presidente dell’associazione “Diversamente splendidi”, che ha donato il dispositivo.

«Ringrazio, anche a nome d’Azienda USL Toscana nord ovest, l’associazione Diversamente splendidi per questa donazione – ha detto Baldetti nel momento in cui ha ricevuto il dermopigmentatore – un dispositivo che si trova solo negli ospedali maggiori e che sarà utilizzato da personale infermieristico appositamente formato».

«La donazione è stata possibile grazie al ricavato della sesta edizione di “Danger, camminata della salute” e sono particolarmente contenta che venga fatta proprio alla vigilia della Giornata internazionale della donna» ha detto Laura Lucchini, presidente dell’associazione Diversamente splendidi. 

La ricostruzione mammaria dopo interventi per neoplasia è un processo complesso che coinvolge non solo aspetti clinici e chirurgici, ma anche profondi elementi psicologici ed emotivi. È fondamentale comprendere che ogni donna può affrontare un viaggio unico, caratterizzato da sentimenti di paura, speranza e consapevolezza. Questo percorso, spesso lungo e articolato, è influenzato dalle terapie adiuvanti necessarie e dai molteplici interventi chirurgici che possono essere richiesti.

Le aspettative psicologiche e i risultati attesi sono elementi cruciali, poiché il focus iniziale sulla cura della malattia si evolve in un desiderio legittimo di riconquistare la propria femminilità. La ricostruzione del seno è strettamente legata a concetti di maternità, sessualità, autostima e bellezza, rendendo la reintegrazione della figura femminile un passo fondamentale nel percorso di guarigione.

Negli ultimi anni, si è registrata una crescente richiesta di ricostruzione del capezzolo e dell’areola, evidenziando l’importanza di completare il processo di ricostruzione mammaria. La creazione dell’areola e del capezzolo si è evoluta verso tecniche meno invasive, come il tatuaggio, che offrono risultati cosmetici molto soddisfacenti.

Recentemente, il Ministero della Salute ha regolamentato queste pratiche, rendendo il tatuaggio ricostruttivo eseguibile esclusivamente in ospedali o centri medici autorizzati, da personale specializzato. Inoltre, l’inclusione del tatuaggio con finalità medica nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e il suo riconoscimento dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) rappresentano passi significativi verso un supporto più completo per le pazienti.

In questo contesto, è fondamentale considerare la possibilità di attivare questa fase finale della ricostruzione mammaria all’interno della  Breast Unit Apuana. Ciò non solo contribuirebbe a completare il percorso di guarigione delle pazienti, ma avrebbe anche un impatto positivo sul loro benessere psicologico, aiutandole a ritrovare il sorriso e ad affrontare la vita con maggiore positività. La creazione di opportunità per la ricostruzione del capezzolo e dell’areola attraverso servizi specializzati potrebbe rappresentare una risorsa preziosa per molte donne nel loro cammino verso la rinascita.

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