“Sostenere l’adozione delle terapie digitali rappresenta un’opportunità che porta vantaggi a tutti gli attori del sistema e un traguardo importante per un mercato di ultima generazione, che in Italia finora non è ancora adeguatamente regolamentato. Accogliamo pertanto con entusiasmo i due disegni di legge che disciplinano e definiscono le terapie digitali come dispositivi medici, in quanto è dimostrato che portano benefici anche economici, generando risparmi al Servizio sanitario nazionale e incrementando la produttività del sistema”. Così Guido Beccagutti, Direttore generale di Confindustria dispositivi medici, intervenuto oggi in audizione alla Commissione Affari sociali della Camera <webtv.camera.it/evento/27109>.
Le terapie digitali (DTx) rappresentano una categoria innovativa di dispositivi medici, che includono software o app progettati per trattare o alleviare malattie, disturbi o lesioni, generando e fornendo un trattamento medico che abbia un impatto terapeutico positivo dimostrabile sulla salute del paziente. “Oggi – spiega Beccagutti – queste tecnologie sono già utilizzate con successo in ambiti come il diabete, le malattie cardiovascolari, le broncopneumopatie, le patologie neurologiche e neuropsichiatriche, oltre che nei percorsi di riabilitazione”.
Nel corso dell’audizione, il Direttore generale di Confindustria dispositivi medici ha sottolineato alcune priorità fondamentali. Prima fra tutte, la necessità di garantire criteri uniformi di valutazione su tutto il territorio nazionale e di prevedere l’inserimento delle DTx nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), assicurando così la loro rimborsabilità da parte del SSN. Un altro punto cruciale riguarda il monitoraggio dell’utilizzo e dei consumi delle terapie digitali, per assicurare trasparenza e ottimizzare le risorse.
“La formazione è un pilastro essenziale per il successo delle DTx – ha dichiarato Beccagutti – e necessita di una governance specifica che potrebbe configurarsi come una vera e propria Educazione Continua in Medicina (ECM), sotto la supervisione di un soggetto garante come Agenas. Tale governance dovrebbe coinvolgere anche imprese, società scientifiche e università”. Infine, Beccagutti ha posto l’accento sulla necessità di mantenere una visione flessibile: “Nuove declinazioni del digitale emergono continuamente, e restringere gli ambiti applicativi delleDTx potrebbe limitare le opportunità future”.
Stimolare la crescita del settore delle DTx in Italia, secondo Confindustria dispositivi medici, non richiede investimenti milionari, ma offre enormi opportunità di sviluppo per le imprese nazionali. “Oggi, molte delle aziende italiane sono costrette a esportare in Francia e in Germania, dove una regolamentazione chiara ha già permesso a questo settore di prosperare”, ha concluso Beccagutti. “Regolamentare e sostenere le terapie digitali significa investire nel futuro della nostra sanità e creare un sistema più efficiente, sostenibile e vicino alle esigenze dei pazienti”.
Confindustria Dispositivi Medici
Confindustria Dispositivi Medici è la Federazione di Confindustria che rappresenta le imprese che forniscono alle strutture sanitarie italiane, pubbliche e private, dispositivi medici. Rappresenta un tessuto imprenditoriale variegato e specializzato, dove le piccole aziende convivono con i grandi gruppi. Il comparto dei dispositivi medici complessivamente genera un mercato che vale 18,3 miliardi di euro tra export e mercato interno e conta 4.641 aziende, che occupano 117.607 dipendenti.