AOU Palermo. Dott. Bellisi, responsabile UOSD Flebolinfologia, eletto nel Consiglio Direttivo Società Italiana di Flebologia

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Il Dottor Mario Bellisi, responsabile dell’unità operativa semplice dipartimentale (U.O.S.D.) di Flebolinfologia dell’A.O.U.P “Paolo Giaccone”, Centro di riferimento regionale Malattie rare per il Linfedema, è stato eletto per il biennio 2025-2026 componente del Consiglio Direttivo nazionale della S.I.F., la Società Italiana di Flebologia, di cui era già responsabile regionale e componente del Comitato Scientifico.

“Per me è motivo di orgoglio – afferma Bellisi – e un grande onore sposare in pieno la mission della SIF, la più grande Società Italiana di flebologia con oltre 600 soci, con lo scopo di promuovere e favorire lo sviluppo delle conoscenze nel campo della Flebologia e Linfologia, sia in senso preventivo che diagnostico, terapeutico e riabilitativo, in ambito medico e chirurgico. Sarà mia cura promuovere l’attività scientifica e di ricerca in questo settore promuovendo l’innovazione”.

L’U.O.S.D. di Flebo-linfologia dell’A.O.U.P, con l’innovativa terapia rigenerativa dei linfedemi, ha già assunto un ruolo centrale nella rete linfologica siciliana, diventando polo di attrazione non solo per i pazienti siciliani, ma anche provenienti da altre regioni d’Italia e dall’estero.

Nel 2024 nell’U.O.S.D. di Flebo-linfologia sono stati effettuati 126 ricoveri per Linfedema primario, dei quali 84 dalle varie province regionali, 35 da altre regioni (Lombardia, Abruzzo Campania, Lazio, Marche e Piemonte) e 7 dall’estero (Grecia, Portogallo e UK).

A Bellisi arrivano le congratulazioni della Direttrice generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari: “Questo prestigioso incarico – afferma la manager – testimonia l’impegno, la dedizione e lo straordinario contributo al progresso della disciplina. Sono certa che il lavoro del Dottore Bellisi nel Direttivo della SIF sarà determinante per promuovere ulteriormente l’innovazione e la qualità nella flebologia, e non ho dubbi che porterà ulteriore prestigio non solo alla Società Scientifica, ma anche alla nostra Azienda ospedaliera universitaria”.

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