La presentazione dei dati e degli sviluppi futuri in un convegno in programma a Bari domani 13 novembre 2024, dalle 14 alle 19,30, presso il Nicolaus Hotel
Circa 5mila pazienti cardiopatici presi in carico dal 2016 ad oggi. E’ uno dei risultati più significativi che saranno presentati domani, 13 novembre 2024 presso il Nicolaus Hotel di Bari (ore 14-19,30), all’interno del convegno “Ponte SC-SCA 2024” che riunirà i professionisti delle Cardiologie coinvolte nei progetti per la gestione dei pazienti cardiopatici cronici.
All’evento saranno presenti il direttore generale e il direttore sanitario della ASL Bari e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari, i direttori di Dipartimento Cardiologici, i direttori delle UOC di Cardiologia delle varie ASL ed aziende ospedaliere pugliesi e i cardiologi ospedalieri e territoriali direttamente coinvolti, ai quai saranno presentati i primi risultati del progetto PONTE 2.0.
Il progetto, fortemente sostenuto dalla Direzione generale ASL Bari, si propone di proseguire un modello virtuoso di presa in carico dei cardiopatici cronici estendendo l’esperienza condotta in ASL Bari a tutta la regione.
Una risposta assistenziale alle cronicità cardiologiche a più elevato impatto epidemiologico, clinico e socio-economico: lo scompenso cardiaco (SC) e la cardiopatia ischemica. Dai dati del Programma Nazionale Esiti (PNE) si evince che la mortalità a 30 giorni sia per SC che per sindromi coronariche acute (SCA) si sono di poco ridotte dal 2015 al 2023, rimanendo pressoché costante la mortalità e l’incidenza di eventi cardiovascolari ad un anno. Sulla base di questi dati, comuni ai tutti i paesi europei, le linee guida della Società Europea di Cardiologia così come il Piano nazionale delle Cronicità del Ministero della Salute raccomandano la realizzazione di specifici programmi di intervento per tali pazienti, perché capaci di migliorare la prognosi e di ridurre i costi di gestione.
L’ottimizzazione della gestione dei pazienti con SC e dopo SCA è basata sul modello “Hub & Spoke”, caratterizzato da una integrazione tra centri Hub, con livello di complessità maggiore, e centri Spoke, ovvero centri collegati, con attività di selezione dei pazienti, di invio ai centri di riferimento e di “ripresa in carico”.
In Puglia questo modello è stato già testato con il progetto CCM-APULIA HF, PDTA promosso dall’AReS Puglia e validato in ASL pugliesi ed extra regionali. Nel 2016, poi, è nato il progetto PONTE SC e PONTE SCA, utilizzato da tutte le Cardiologie della ASL BA, che ha avuto il sostegno dell’Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri.
Il progetto PONTE ha strutturato un follow-up ambulatoriale per tutti i pazienti dopo un evento coronarico acuto o dopo ricovero per SC, attraverso il coinvolgimento dei cardiologi dei centri Hub, dei centri Spoke, dei cardiologi territoriali e dei Medici di Medicina Generale, consentendo un’adeguata presa in carico. Ciò ha consentito di migliorare l’adesione alle modifiche degli stili di vita e alle terapie consigliate, di favorire il raggiungimento dei target terapeutici raccomandati dalle Linee Guida, di assicurare continuità assistenziale dal momento della dimissione ospedaliera alla presa in carico nel territorio, di ridurre il ricorso a ricoveri ripetuti, di migliorare i risultati relativi alla popolazione trattata.
Il progetto PONTE 2.0 nasce per dare continuità alle precedenti progettualità ma, al tempo stesso, ne rappresenta anche un’evoluzione. Il progetto prevede, infatti, l’istituzione di un registro per acquisire ed analizzare retrospettivamente e prospetticamente i principali aspetti clinici, strumentali e terapeutici dei pazienti affetti da cardiopatia ischemica, cardiomiopatie e scompenso cardiaco. Un progetto, dunque, che, nel realizzare percorsi assistenziali condivisi tra ospedale e territorio, punterà anche a verificarne l’efficacia attraverso degli indicatori di processo e di esito, consentendo di migliorare la cura dei pazienti cardiopatici complessi nella intera regione Puglia.