ROMA. ALLO SPALLANZANI INTITOLATA UN’AULA AL PROF. GIAN MARIA FIMIA

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Ricercatore di fama internazionale scomparso lo scorso anno. Tra i contributi principali la scoperta di “Ambra1”, una proteina chiave nella regolazione dell’autofagia e del ciclo cellulare e che oggi trova la sua prima applicazione clinica nella prognosi della progressione delle neoplasie, tra cui il melanoma.

Giornata ricca di emozioni e di commozione all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS che ha ricordato e celebrato il prof. Gian Maria Fimia a poco più di un anno dalla sua scomparsa intitolandogli una lecture hall all’interno del Padiglione Del Vecchio. Un gesto per commemorare un grande ricercatore e soprattutto un amico scomparso prematuramente all’età di 56 anni.

Esperto mondiale di biologia cellulare e molecolare le cui qualità scientifiche erano evidenti già dall’inizio della sua attività, Gian Maria Fimia allo Spallanzani si è occupato di molti aspetti traslazionali della ricerca sulle malattie infettive come HIV, Tubercolosi ed Epatiti virali. Il suo successo scientifico è legato alla scoperta di “Ambra1”, un attore chiave nella regolazione dell’autofagia e del ciclo cellulare. “Ambra1” che oggi trova la sua prima applicazione clinica nella prognosi della progressione delle neoplasie, tra cui il melanoma.

“Il lavoro del prof. Fimia – spiega il Direttore scientifico dello Spallanzani, Enrico Girardi – ha contribuito in modo fondamentale alla reputazione scientifica di cui oggi lo Spallanzani gode a livello nazionale e internazionale. Per un Istituito di ricerca come il nostro, che all’inizio di questo secolo muoveva ancora i sui primi passi, il contributo di Gian Maria è stato di grande rilevanza”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Fabrizio Maggi, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia, Ricerca Preclinica e Diagnostica Avanzata, che nelle scorse settimane – a nome del Comitato di Dipartimento – ha proposto l’istituzione della “Sala Fimia”: “Gian Maria è stata una figura di grande rilievo per la comunità dello Spallanzani e ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca e all’insegnamento contribuendo in modo significativo allo sviluppo del nostro Istituto e lasciando un’impronta indelebile nel cuore di colleghi e ricercatori. La sua passione per la ricerca e il suo impegno instancabile nel promuovere la conoscenza e l’innovazione sono stati fonte di ispirazione per tutti noi”.

Non solo scienza e professionalità ma anche un grande spessore umano, come ricordato dal prof. Mauro Piacentini, collega e amico: “Gian Maria è stato di grande ispirazione per la sua generazione non solo per i meriti scientifici ma anche perché era una persona di rara onestà mentale, con uno spiccato senso della giustizia e solidi principi morali che applicava costantemente nel suo lavoro e nella vita di tutti i giorni con grande coerenza, associandoli a grande professionalità. Poche persone con tali capacità e meriti si mettono così poco sotto i riflettori come ha sempre fatto lui”.

“Intitolare un’aula a Gian Maria Fimia è un modo per onorare la sua memoria e riconoscere il suo straordinario contributo alla nostra istituzione”. Così il direttore generale dello Spallanzani, Cristina Matranga.

La cerimonia di intitolazione della “Sala Fimia” è stata preceduta dal seminario scientifico con le lectures di Penny Lovat della Newcastle University e Guillermo Velasco della Complutense University di Madrid, ricercatori internazionali che negli anni hanno collaborato con il prof. Fimia

Info biografiche

Gian Maria Fimia ha iniziato la sua carriera nel 1992 presso il Dipartimento di Biotecnologia Cellulare ed Ematologia dell’Università di Roma “La Sapienza”, dove ha conseguito un dottorato di ricerca. Dopo la sua formazione come Post-doc presso l’Istituto di Genetica e Biologia Molecolare e Cellulare (IGBMC) di Strasburgo, nel 2000 è entrato a far parte del Laboratorio di Biologia Cellulare e Microscopia Elettronica dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS di Roma dove ha lavorato fino alla fine. Nel settembre 2019 è stato nominato Professore Ordinario di Biologia Applicata presso il Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università “La Sapienza” di Roma. Tra il 2014 e il 2017 è stato anche professore ospite presso l’Università Federale di San Paolo in Brasile.

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