ASL Bari approva il Bilancio di genere. La Sanità pubblica con la “forza delle donne”

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Nel 2023 si conferma la prevalenza femminile sia per le prestazioni sanitarie, ambulatoriali e di ricovero, sia nelle componenti aziendali: il 64% degli operatori è donna

La Sanità pubblica sempre più caratterizzata dalla “forza delle donne”. La ASL Bari ha appena approvato il suo quarto Bilancio di genere, relativo all’anno 2023, da cui emerge una immagine oggettiva e trasparente – con numeri in crescita – dell’attività sanitaria fornita ai cittadini secondo lo schema del genere, in quanto determinante di salute, così come una “fotografia” dell’azienda sanitaria stessa nelle sue componenti, maschile e femminile.

E la parte femminile risalta in modo prevalente nei dati raccolti, analizzati ed elaborati dal gruppo operativo coordinato dalla UOC Controllo di Gestione. Quasi il 58% delle prestazioni ambulatoriali erogate dalla ASL Bari nel 2023 (7.073.215), infatti, è stata garantita alla popolazione femminile, rispetto al 42% di quella maschile, peraltro con un aumento complessivo del 5% delle prestazioni erogate a tutti. Tra le 1.981 diverse tipologie di prestazioni erogate, comprendenti visite specialistiche, diagnostica per immagini, patologia clinica, day service, dialisi ed altre prestazioni, ve ne sono 91 tipicamente destinate solo a donne, mentre quelle per gli uomini sono 19.

In crescita anche il numero dei ricoveri ordinari, 45.537 nel 2023 rispetto ai 42.263 dell’anno precedente (+7,7%), con una percentuale di donne destinate al ricovero rimasta sostanzialmente invariata e maggioritaria (53,6%). Tra le prestazioni “tipiche”, ad esempio, si evidenzia per le donne la diffusione della partoanalgesia, con punte del 51% all’Ospedale Di Venere (il servizio è comunque garantito h24 in tutte le Ostetricie e Ginecologie della ASL), così come per gli uomini la resezione della prostata, che nel 98% dei casi del 2023 è stata effettuata in maniera endoscopica, quindi mini-invasiva.

Rilevante è poi il potenziamento degli screening oncologici femminili. L’estensione dello screening mammografico è passato dal 31% del 2018 all’81% del 2023, mentre quello del cervicocarcinoma è oggi in grado di raggiungere il 100% delle donne rispetto alla frenata imposta dalla pandemia nel 2020 (53%). Le cure domiciliari rappresentano un altro settore in cui il genere femminile si conferma prevalente: nel 2023 sono stati assistiti a domicilio 24.332 utenti, di cui 16.149 donne.

Il personale ASL Bari

Sul versante del personale in servizio nella ASL Bari, per il 2023 si registrano 9.227 dipendenti (in aumento rispetto ai 9.156 nel 2022), con una netta prevalenza del sesso femminile, pari al 64% (5.842) della forza lavoro complessiva, più alta nel comparto (66%) che nella dirigenza (58%).

Sempre per il 2023, vanno poi considerati 794 medici di Medicina Generale, 146 pediatri di libera scelta, 238 specialisti convenzionati, 490 medici di continuità assistenziale, 20 psicologi convenzionati, 24 veterinari convenzionati, 92 medici del Servizio di emergenza territoriale e 11 medici della medicina dei servizi, per un totale complessivo di 11.042 unità tra dipendenti e convenzionati.

Nel dettaglio, è possibile rilevare una maggiore percentuale di professionisti di sesso femminile tra gli psicologi convenzionati (80%), pediatri di libera scelta (68%), medici veterinari (79%) e medici di Continuità Assistenziale (57%), mentre il genere maschile prevale tra i medici di Medicina generale (58%) e quelli del Servizio d’Emergenza Territoriale (54%).

Nell’ambito della dirigenza, nel 2023 gli indicatori di genere fanno segnare un complessivo incremento della popolazione femminile nella ripartizione del personale dirigente per sesso e tipologia di incarico professionale: su un totale di 1.125 incarichi, il 59% è affidato a donne, con un aumento di tre punti rispetto al 2022. In particolare, è appannaggio del personale femminile il 70% degli 853 incarichi di base (-2% rispetto al 2022), il 52% degli 888 incarichi professionali (+4%), il 39% delle 166 unità operative semplici (+2%) e il 21% delle 73 unità operative complesse (+4%).

Piccolo aumento, infine, tra i Direttori di Dipartimento, dove le donne nel 2023 passano da 3 a 4 su 22 incarichi complessivi.

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