Indennità di Pronto soccorso. CIMO-FESMED Lazio non firma accordo con Regione

Roma, 19 dicembre 2025 – La Federazione CIMO-FESMED Lazio non ha siglato l’accordo con la Regione Lazio sull’aumento dell’indennità per i medici dei servizi di Pronto soccorso, ritenendo i criteri individuati eccessivamente restrittivi e non equi.
«Siamo certamente soddisfatti per i colleghi che, in ogni caso, percepiranno l’aumento – commenta Filippo De Pasquale, Presidente CIMO-FESMED Lazio – ma non possiamo accettare l’esclusione, dalla platea dei beneficiari, dei medici del 118, dei ginecologi e degli psichiatri che operano anche nei Pronto soccorso, così come dei pediatri in servizio nei DEA di primo livello. Si tratta di professionisti che vivono quotidianamente le stesse criticità e gli stessi carichi di lavoro dei medici di Pronto soccorso e che, ingiustamente, vengono esclusi da un riconoscimento che, seppur modesto, rappresenta almeno un segnale di attenzione e valorizzazione».
«In molte altre Regioni – prosegue De Pasquale – negli accordi sulla distribuzione delle indennità di Pronto soccorso sono stati inclusi anche questi colleghi. Non è accettabile che a parità di funzioni e responsabilità vi siano trattamenti economici differenti da Regione a Regione. Proprio per questo motivo la Federazione CIMO-FESMED, nel corso delle trattative in ARAN per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024, aveva chiesto di definire con chiarezza la platea dei beneficiari dell’indennità, richiesta che purtroppo non è stata accolta».
«Non abbiamo dunque firmato l’accordo non per contrarietà all’aumento dell’indennità in quanto tale, bensì perché riteniamo che essa debba essere riconosciuta a una platea più ampia di medici».
«Ci auguriamo – conclude De Pasquale – che la Regione Lazio voglia riaprire il confronto, rivedendo i criteri adottati e garantendo un trattamento equo e omogeneo a tutti i medici che operano quotidianamente nei servizi di emergenza-urgenza, riconoscendo il valore e l’impegno di professionisti che assicurano un servizio essenziale ai cittadini».

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